Zambon torna a Treviso: «Rivoglio il tennis»

Lo storico gestore degli impianti di via Medaglie d’oro cerca l’aiuto di una cordata di soci
Poloni Treviso Bepi zambon si incatena davanti tennis club zambon
Poloni Treviso Bepi zambon si incatena davanti tennis club zambon

TREVISO. Di rivolere il «suo» tennis lo ha già detto più volte, anche a suon di carte bollate contro gli attuali gestori. Ora Bepi Zambon torna fisicamente a Treviso (da Ascoli Piceno, dove vive da qualche anno) per cercare di dare la spallata definitiva: «Il mio obiettivo è organizzare una cordata di imprenditori che mi aiutino a riprendere in mano il mio Sporting».

Una missione che Bepi spettacolarizzerà, perché lui vive sempre sul campo centrale. «Il prossimo 4 novembre sarò in piazza Dei Signori con un gazebo che mostrerà tutte le cinquecento persone che sono passate sui miei campi da tennis in sessant’anni e hanno fatto grande il mio Club, da Gilberto Benetton fino a Giancarlo Gentilini».

Quando l’ostracismo era iniziato, Zambon si era incatenato simbolicamente alla sua roulotte, sul piazzale di via Medaglie d’oro. Ora quelle catene le vuole spezzare: «Gli attuali gestori se ne devono andare, lo ha stabilito il giudice, ma non lo fanno. E il garante, Granello, cosa sta facendo?».

Il tribunale di Treviso ha dichiarato mesi fa la risoluzione per morosità del contratto d’affitto stipulato nel 2012 tra Zambon e la società creata per la gestione di quello che è diventato il “Club 82”. In pratica: gli attuali gestori non avrebbero pagato, e Zambon ha avviato l’azione esecutiva che - lui spera - potrebbe concretizzarsi in tempi ragionevoli. Uno sfratto vero e proprio, insomma, nelle intenzioni di Zambon: «Tantissimi amici mi dicono di non mollare, di tornare a prendere in mano il mio Sporting. Ce la metto tutta, non mi arrendo: sarò in piazza e cerco imprenditori in grando di darmi una mano».

 

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