Walter, il mentalista dei vip adesso ha conquistato anche Amadeus
il personaggio
I più attenti lo avranno visto di sicuro sbalordire ieri sera Amadeus, ospite su Rai1 ai “Soliti ignoti”. Lui è Walter Di Francesco, mentalista di Chiarano fra i più apprezzati e richiesti d’Italia. Un assaggio della sua bravura l’ha dato proprio ieri, lasciando basito lo stesso “Ama”. Gli ha fatto un gioco semplice, almeno per lui: date otto banconote, Di Francesco ne ha fatte scegliere al conduttore quattro da assegnare a sé e quattro da restituirgli. Nulla di particolare, se non fosse che alla fine dell’esibizione il “mago dei vip” ha fatto leggere ad Amadeus una busta presente fin dall’inizio sul tavolo che prevedeva ciò che era successo: «Gli ho dimostrato che avevo previsto anche quali banconote avrebbe scelto: dietro le banconote scelte per lui c’era scritto “Amadeus”. Era senza parole», racconta Walter.
I complimenti di Amadeus devono avergli fatto piacere, anche se al jet set ha fatto un po’ l’abitudine: prima di ieri era andato a “Tu sì que vales” su Canale 5 e ha all’attivo una parte in “La terra promessa 2”, film di Ricky Tognazzi e Simona Izzo. «Ho conosciuto Tognazzi al Festival del cinema di Cortina e siamo entrati in sintonia, tanto che mi ha voluto per una esibizione a casa sua. È un grande amico», dice l’artista. Non racconta neanche quanti attori e personaggi abbia conosciuto nel corso degli anni. Non fa nomi per non dimenticarne qualcuno, atto di lesa maestà come nessun altro nell’ambiente, ma le foto su Fb parlano chiaro: Andrea Delogu, Gigio Donnarumma e Renzo Rosso sono solo i più vicini in ordine cronologico.
Qualche serata gli è rimasta nel cuore: era il Premio Apollonio 2018 ed era sul palco di Lecce con Neri Marcorè e il premio Oscar Helen Mirren. Di Francesco aveva una missione non facile: guidare la Mirren in una roulette russa. «C’erano cinque bicchieri e davanti a una platea di mille persone dovevo portarla a scegliere di schiacciare solo i quattro bicchieri che non nascondevano il chiodo: si fidava a tal punto da colpire i bicchieri con forza. È stata un’emozione grande», racconta. Eppure quella non è l’esibizione che gli è rimasta più a cuore. Lui, che si è avvicinato alla magia a 8 anni prima di studiare sodo, si è sciolto quando è riuscito a emozionare un ragazzo non vedente: «Alla fine del numero, durante il quale avevo usato tatto e udito, il ragazzo si è emozionato a tal punto che la magia era ovunque. La scena l’ha vista anche il cantautore Edoardo De Angelis, che ne ha scritto “Il Mago e le stelle”. Non potevo credere che quel “mago” fossi proprio io», dice.
Però voi non chiamatelo mago. Dietro il suo lavoro non ci sono pozioni, ma studio e fatica. Certo, risulta complicato crederci quando riesce a indovinare il codice di sblocco del tuo iPhone o quando ripete il gioco fatto con Amadeus: «È frutto di un lungo studio su comunicazione, psicologia e linguaggio verbale, para verbale e non verbale. Gli effetti devono sbalordire, perché non abbiamo una seconda occasione per dare una grande prima impressione. Il mentalista compie qualcosa di impossibile, ma lo fa con grande tecnica. Esibirsi davanti a 8 milioni di telespettatori è stato un bel modo di ripartire», dice riferendosi al periodo buio di questa pandemia: la sua attività nel mondo dello spettacolo si è fermata di botto. «I contratti e gli eventi sono saltati, ma ho deciso di investire bene il mio tempo: ho studiato altri nuovi effetti, ancora più incredibili». —
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