Primo maggio, il sindaco di Treviso: «Ringrazio chi è qui in piazza, non chi va al mare»
Rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil Treviso in piazza dei Signori per la festa del lavoratori. L’affondo di Mario Conte: «Ringrazio chi è qui, un po’ meno chi sceglie di andare al mare o in collina invece di scendere in piazza per i diritti dei lavoratori»

Festa dei lavoratori in piazza dei Signori per i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil Treviso, riuniti in centro per chiedere norme più stringenti sulla sicurezza. Sul palco allestito ai piedi delle logge è intervenuto anche il sindaco Mario Conte.
Mario Conte: «Un dovere civico scendere in piazza il primo maggio»
«Ringrazio chi è qui, un po’ meno chi sceglie di andare al mare o in collina invece di scendere in piazza per i diritti dei lavoratori» ha esordito il sindaco di Treviso Mario Conte davanti alla folla punteggiata da bandiere colorate. «Il tema del lavoro è centrale nella nostra vita sociale, dobbiamo pensare a chi ce l’ha, ma deve lavorare con uno stipendio adeguato a quello che è il costo della vita. Dobbiamo pensare a chi un lavoro non ce l’ha, e al quale va restituita la dignità.

Dobbiamo pensare che c’è una differenza di genere che va colmata, perché non è possibile che, a parità di ruolo, le donne prendano meno degli uomini. E dobbiamo dire basta ai morti sul lavoro. Ci vuole un tavolo di contrattazione e di dialogo con le istituzioni sul tema: le porte del municipio sono sempre aperte» ha concluso il primo cittadino.
14 morti sul lavoro nella Marca nel 2024
«Gli infortuni sono in aumento e siamo estremamente preoccupati – ha commentato il segretario generale della Cisl di Treviso e Belluno, Francesco Orru -Per questo da questa piazza oggi vogliamo lanciare con forza il nostro grido di allarme in modo che si riprenda con forza tutto il tema della salute e della sicurezza sui posti di lavoro per far sì che realmente diminuiamo il numero degli infortuni e garantiamo salute e sicurezza alle nostre lavoratrici e ai nostri lavoratori. L'anno scorso nella Marca ci sono stati 14 morti sul lavoro-conclude-e questo è assolutamente inaccettabile».

«Pene sicure per chi non rispetta le regole»
«Servono atti concreti e più investimenti – gli fa eco il segretario generale della Cgil di Treviso, Mauro Visentin – Serve formazione, serve controllo, più sicurezza vuol dire anche più controlli e anche le pene giuste, nel senso che molto spesso costa di meno una multa che seguire le norme della sicurezza. I fondi stanziati dal governo Meloni? Non lo so se basteranno – prosegue Visentin – ad occhio io credo che fondi del governo servano senz'altro per concentrarci sulle questioni della sicurezza ma servono anche investimenti per promuovere il lavoro giusto, il lavoro vero, il lavoro sicuro e il lavoro sicuro vuol dire abbattere la precarietà e in questo caso il governo non sta andando in questa direzione».
Lavoro ma anche attenzione per il sociale
«Sicurezza ma non solo, tant'è che quest'anno abbiamo aggiunto ai titoli, cioè al lavoro sicuro, anche la questione delle crisi aziendali a cui si collega oggi la necessità anche di rivedere che cosa intendiamo per lavoro. Bisogna dare valore a quello che oggi viene fatto non solo all'interno dell'azienda ma anche nel sociale», ha concluso Gianluca Fraioli, segretario Uil Treviso.
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