Volo radente di un aereo sul centro storico di Treviso: denuncia al ministro

Dopo il volo radente di domenica di un aereo in centro storico scoppia la protesta Il comitato: «È la dimostrazione che il Canova è incompatibile con il territorio»

TREVISO. Un aereo di linea atterra al Canova. Non sul lato Quinto, ma su Treviso. Facendosi guardare e sentire da tutto il centro storico: da piazza dei Signori alla stazione, fino alla Restera. Una domenica con sorpresa, quella dell’altro ieri, per tanti trevigiani quando il Boeing 737-8 della compagnia Pobeda partito nel primo pomeriggio da Mosca, poco prima di atterrare alle 18. 55 sulla pista dello scalo di Treviso, ha sorvolato il centro.

Un frastuono assordante, avvertito da tutti. Sulle loro teste, a 300 metri (1. 000 piedi), l’aereo. Non sono ancora chiari i motivi del perché il pilota abbia effettuato quella manovra. Di fatto percorrendo al contrario la vecchia rotta di decollo prevista – e poi non approvata – su San Zeno, ospedale e stazione. Il velivolo, una volta sceso di quota all’altezza di Morgano e Quinto come testimonia la traccia radar del sito flightradar24, ha infatti virato a destra, andando a prendere una traiettoria a “U” che l’ha portato nuovamente a virare, sul Ca’ Foncello e poi sopra porta Altinia. Fino all’atterraggio effettivo, su Sant’Angelo (a circa 225 metri d’altezza, 750 piedi) e tangenziale.

«Sono stati rispettati tutti gli standard di sicurezza» è l’unico commento di AerTre. Una risposta, tuttavia, che non accontenta i cittadini del comitato contro gli ampliamenti del Canova. E che allo stesso tempo fa partire un messaggio ai cittadini di Treviso. «I cittadini di Treviso si meravigliano? Per consolarsi possono venire a Quinto», dicono in una nota i rappresentanti del comitato, «oltre a lamentarsi, com’è giusto, si uniscano alla nostra battaglia. L’episodio di domenica dimostra ancora una volta come l’aeroporto di Treviso sia assolutamente incompatibile con il territorio in cui è inserito».

E proprio dal comitato è in fase di invio un documento indirizzato al ministro dell’Ambiente Sergio Costa (oltre che alla Corte dei Conti). Nella missiva il comitato denuncia gli sforamenti dei livelli del rumore dimostrati dalle campagne di indagine Arpav effettuati in Comune di Quinto e, con un monitoraggio chiesto da privati, a Treviso, in via Nogarè. Tutti hanno infatti riscontrato degli sforamenti dei limiti di emissione. Scatteranno le sanzioni ad AerTre, come pare sia stato prospettato dal ministero stesso? Per dirlo è ancora presto.

Ma proprio in queste settimane potrebbe sciogliersi il nodo del masterplan dello scalo di Treviso. Quello per cui la commissione Via del ministero aveva espresso parere favorevole. Mettendo nero su bianco 10 prescrizioni cui i gestori dovranno adempiere prima di qualsiasi incremento dell’attività. Incremento che la stessa Save, ad inizio anno (dopo il traguardo dei 3,3 milioni di passeggeri), aveva detto di voler limitare, ridimensionando le «prospettive di evoluzione». Ma la commissione Via nazionale potrebbe recepire anche parte delle indicazioni della Via regionale, che non vuole voli su Treviso. Se così fosse, a Quinto scoppierebbe la rivolta. 


 

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