Vive con la figlia nell’hotel degli abusivi

Nervesa. Mamma di 22 anni con la sua bimba di 18 mesi accampata tra sporcizia e resti di falò: affidata ai servizi sociali
BELLUCO - FOTO PIRAN - ABANO TERME - HOTEL MAGNOLIA
BELLUCO - FOTO PIRAN - ABANO TERME - HOTEL MAGNOLIA

NERVESA. C’era anche una giovane di Nerveva con una bambina di un anno e mezzo tra gli undici abusivi scovati ieri mattina all’Hotel Magnolia di via Volta ad Abano attraverso un’operazione congiunta messa in piedi da carabinieri e polizia locale. L’operazione, partita su ordine del sindaco di Abano Luca Claudio, ha portato all’identificazione di nove extracomunitari, tutti marocchini e tunisini, della ragazza di 22 anni di Nervesa e della sua bimba. Tra questi anche un malato di Tbc. L’operazione è scattata alle 6.30 di ieri e ha visto coinvolte per tre ore tre gazzelle dei carabinieri, con otto uomini, e tre volanti dei vigili, con altri otto agenti. L’azione ha portato a scoperchiare una sorta di vaso di pandora. Una volta entrati all’interno dell’albergo da anni dismesso, di proprietà dell’Enpam (la Fondazione dei medici), i militati dell’Arma e i vigili si sono ritrovati di fronte una situazione di grande degrado: tracce di sangue sparse per le stanze, segni dell’accensione di un falò, medicinali sparsi in giro per l’albergo, angoli ricavati per la pulizia dei panni, sporcizia e odore acre ovunque. Gli abusivi sono stati trovati salendo ai piani superiori dell’hotel. Due di questi bivaccavano al secondo piano dell’albergo, mentre nove, compresa la bambina, erano “alloggiati” al terzo piano. Si tratta di cittadini di origini tunisine e marocchine, alcuni dei quali sprovvisti del documento di identità. Tutti sono stati fotosegnalati dai carabinieri e nessuno aveva procedimenti a carico. Uno di questi, in possesso di certificato medico, è risultato malato di Tbc e per questo è stato immediatamente isolato. Curioso il caso della ragazza di 22 anni, dal cognome dell’Est Europa, ma nata a Treviso e residente a Nervesa della Battaglia. La donna, seguita dall’Usl di Treviso, era finita al Magnolia con il suo compagno, un tunisino di 29 anni. La ragazza e la bimba sono stati immediatamente indirizzati dai servizi sociali del Comune di Abano al Cav (Centro Aiuto per la Vita) di via Pio X. Tutti gli abusivi, accampati da un paio di mesi all’interno del Magnolia, sono stati lasciati in libertà, ma sono stati denunciati per invasione di territorio. Quella di ieri mattina è stata la terza irruzione al Magnolia nel giro di pochi mesi. A ridosso della Notte Rosa erano stati trovati altri tre abusivi. «Fuori tutti gli irregolari dalla mia città», sbotta il sindaco di Abano Luca Claudio, «Ad Abano finché ci sono io ci saranno linea dura e controlli rigidi. Ma senza leggi adeguate e un governo forte il nostro paese si rende ridicolo al mondo e noi cittadini siamo impotenti. Farò comunque tutto il possibile nelle mie possibilità e capacità. Ho dato ordine di fare una ulteriore ordinanza contro l'Enpam con l’obbligo di pulizia, igienizzazione, messa in sicurezza e guardiania 24 ore su 24. È vergognosa la loro condotta. Controlleremo ogni centimetro del territorio della nostra città. Non molliamo nemmeno i controlli anche per i furti che purtroppo continuano nonostante l'enorme dispiego di forze».

Federico Franchin

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