Vittorio Zanini torna in reparto. «Se c’è bisogno io sono qui»

La testimonianza
In pensione, ma con il biglietto di andata e ritorno, quelli di un tempo. Vittorio Zanini, 71 anni, già ginecologo dell’Usl 2, si è sobbarcato domenica due turni in guardia ginecologica a Vittorio Veneto.
Un turno smontato ieri mattina, dopo 48 ore, ma che non sembra aver fatto perdere al vulcanico consigliere comunale della lista Gentilini -Zaia ed ex assessore (già ai tempi della Dc - Balena Bianca, e della prima repubblica) e poi un quarto di secolo con il Pdl nella giunta Gobbo, il suo spirito battagliero: «Ci sono stati anche dei parti, in questi due giorni, il primo riferimento nel territorio è Conegliano, ma Vittorio Veneto resta un polo importante anche se non ha i numeri di altre Maternità. Tornare in servizio? Nessun problema, mi piace e se posso dare una mano...d’altronde medici non ce ne sono, se possiamo essere utili sopratutto in questo momento in cui la sanità deve fronteggiare l’emergenza, siamo qui».
Uno dei tanti medici pensionati che torna in servizio, anche se nel suo caso tramite una coop che ha vinto un servizio in appalto dall’Usl 2. D’obbligo chiedergli un parere sull’emergenza coronavirus: «La prima cosa è che mai come in questi casi ciascuno di noi cittadini, anche l’ultimo di noi, ha un potere enorme, più di premier e governatori», dice il ginecologo e amministratore pubblico, «Rispettando le regole ognuno di noi può salvare veramente l’umanità, e lo dico con la massima serietà, sono momenti straordinari che richiedono una disciplina un rispetto delle regole esemplari da parte di tutti».
E le istituzioni? «Non mi è piaciuto il governo, mentre ho visto un’ottima gestione da parte di Zaia, sempre deciso e preciso come un chirurgo, la nostra regione è stata forse la più solerte, basti vedere Vo’. E del resto vedo che il governo adesso fa sua l’idea di reclutare i medici laureati non abilitati, che Zaia lanciò mesi e mesi fa. E credo che sia efficace anche la comunicazione del nostro sindaco Conte, schietta e anche dura, ma in questi momenti servono toni che possono far capire davvero l’eccezionalità di questo periodo». —
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