Vittorio Veneto, capo meccanico della Savno ucciso da un tumore a 35 anni

VITTORIO VENETO. Ha sorriso fino all’ultimo, fino a pochi istanti prima di entrare in coma. Diego Daniotti si è spento ieri notte all’ospedale di Vittorio Veneto. Aveva solo 35 anni. A stroncare la sua giovane vita un tumore alla spalla che si era poi esteso ai polmoni, lo stesso male che era stato fatale l’anno scorso al top manager Sergio Marchionne.
La terribile scoperta Diego l’aveva fatta l’anno scorso, nel mese di maggio. L’anno prima era caduto in moto, aveva preso una botta sulla spalla. Sembrava finita lì. Invece le cose sono proseguite fino al triste epilogo dell’altra notte. Diego si era sottoposto alle terapie, ma nonostante sapesse di avere poco tempo di fronte a sé, non ha rinunciato a vivere. Ha lottato per la vita con il sorriso, la forza e il coraggio.
«Adorava i motori. Tre mesi fa si era comprato una jeep», racconta la zia Lucia Daniotti, titolare dell’atelier da sposa Favole, «e solo un mese fa l’acquisto di una moto e poi le minicar per i nipoti. Mio nipote era il sole, illuminava tutti con la sua gioia e la voglia di vivere contagiosa».
Chi lo conosceva lo ricorda come un ragazzo di compagnia che non rinunciava mai a fare festa con gli amici e non si tirava mai indietro se c’era da aiutare qualcuno. Il giovane trentacinquenne lavorava come capo meccanico dell’officina del gruppo Sesa Savno ed era molto conosciuto in città.
Da cinque anni era fidanzato con Denise, la ragazza per cui aveva perso la testa. Nonostante tentasse di condurre una vita normale, dieci giorni fa aveva avuto una ricaduta ed era stato trasportato in ospedale.
Lui però aveva chiesto di tornare a casa, forse in cuor suo sentiva che l’avrebbe vista per l’ultima volta. Giovedì scorso i medici lo hanno accontentato, ma domenica mattina, il giorno del matrimonio della cugina, è stato portato d’urgenza in ospedale perché aveva difficoltà respiratorie. Ieri notte l’ultima crisi.
«Poco prima ci aveva detto: “datemi le scarpe che ho voglia di andare a mangiare una pizza”», dice affranta la zia. «Questo era Diego, sempre con la sua voglia di farti sorridere e non farti preoccupare».
Diego Daniotti lascia la mamma Claudia e il papà Gianni, la fidanzata Denise, i fratelli Sergio, Gianmaria e Mattia, i nipoti. «Siamo tutti sconvolti», fa sapere il presidente di Savno, Giacomo De Luca. «Diego era per davvero un gran bravo ragazzo».
Centinaia i messaggi di cordoglio sul suo profilo facebook. «Abbiamo parlato l’ultima volta quest’inverno alle casette, ho ammirato tantissimo il tuo coraggio e la tua serenità», scrive Sveva. E l’amico Ivan: «troppo presto D.D, troppo presto, ciao grande amico mio».
Il funerale avrà luogo domani alle 15.30 nella chiesa parrocchiale di Carpesica. Stasera alle 20 sarà recitato il Rosario. Diego riposerà nel cimitero di Carpesica.
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