Burlesque ai piedi delle mura di Castelfranco, è polemica: «Scarso buongusto»
Lo spettacolo sabato notte alla presenza di famiglie. L’organizzatore Bandiera: «In spiaggia si vede di peggio». Il sindaco Marcon: «Era in orario notturno: se ha urtato sensibilità faremo in modo che non si ripeta»

Custodi silenziose di secoli di storia, le mura di Castelfranco hanno visto di tutto: guerre e parate, ricchezza e povertà, amori che nascono e bimbi che invecchiano.
Ma forse mai si sarebbero aspettate una performance di burlesque ai loro piedi. Eppure, sabato scorso è successo davvero. Destando lo sconcerto di diversi castellani, che hanno definito lo spettacolo «del tutto fuori luogo».
Luci e movenze
Musica suadente, luci calde, movenze studiate. Le performer, frusta alla mano, si sono via via spogliate, restando quasi del tutto nude. Addosso solo qualche accessorio distintivo del genere: perizomi filiformi, calze a rete e naturalmente i “pasties”, gli iconici dischetti adesivi applicati sui capezzoli.
Un segno di riconoscibilità estetica e, secondo gli esperti, anche una sorta di filtro simbolico: per evitare che il burlesque, genere di spettacolo in forte crescita, sia confuso con un banale spogliarello. La performance è andata in scena sugli spalti erbosi che separano le mura dal fossato, nell’ambito di “Happy Days-Rockabilly party”: l’evento dedicato agli amanti dello stile e delle atmosfere anni Cinquanta che ha animato la città da venerdì a domenica.
Giunto alla quarta edizione, il festival è organizzato dall’associazione Happy Days e gode del patrocinio del Comune che, dal canto suo, ha concesso gratuitamente gli spalti nord-ovest.
«Nella programmazione non siamo entrati – precisa il primo cittadino, Stefano Marcon –. Lo spettacolo era già stato fatto l’anno scorso e non avevamo ricevuto segnalazioni di alcun tipo. Quest’anno è stato riproposto, capirò se negli stessi termini o con qualche variazione. Ad ogni modo si è tenuto in orario notturno, alle 23.30. Approfondiremo. Se ha urtato particolari sensibilità, faremo in modo che non si ripeta».
La festa
Il Rockabilly attira ogni anno centinaia di appassionati, ma pure turisti e curiosi in cerca di svago in un fine settimana di primavera. C’erano coppie, gruppi di amici, famiglie. E così, sabato sera, anche molti bambini si sono ritrovati ad assistere allo spettacolo di burlesque, all’interno della tensostruttura aperta ai lati, allestita proprio di fronte alle mura.
Tra fischi di ammirazione e applausi scroscianti, lo spettacolo è proseguito fino alla fine, lasciando perplesso più di qualche spettatore: «Capisco il genere e le sue caratteristiche – il racconto di uno dei presenti – ma non trovo decoroso che un’esibizione di questo tipo si sia tenuta davanti alle mura, in uno spazio pubblico, nella città del Giorgione. Si tratta di buon gusto, non di moralismo. Senza nulla togliere al Rockabilly e ai suoi organizzatori, ai quali va riconosciuto il merito di animare Castelfranco con un programma ricco e interessante, credo che ogni proposta di intrattenimento debba essere collocata nel contesto più adatto. E il burlesque, qui, era del tutto fuori luogo».
L’organizzatore
Anthony Bandiera, presidente dell’associazione Happy Days e titolare del Maniscalco – il vicinissimo locale con sede nell’ex casetta della Pro loco, all’angolo con di porta Vicenza – difende la scelta.
«Sapevo che prima o poi sarebbe emerso questo argomento – ammette –. Spettacoli simili vengono fatti in tutto il mondo. Quanto alla presenza dei bambini, è vero che c’è una forma di nudo ma non è completo. È provocante, questo sì, ma l’orario in cui lo abbiamo programmato, le 23.30, è pensato per essere al riparo dalla presenza di famiglie. Se vanno in spiaggia vedono anche di peggio. Noi siamo molto tranquilli su questo. Mura o non mura. Quello di chi sta contestando lo spettacolo ci sembra un atteggiamento un po’ bigotto».
E così, tra atmosfere da Fonzie e Cadillac scintillanti, le mura di Castelfranco hanno aggiunto anche perizomi e “pasties” alla loro lunga collezione di memorie. Del resto loro osservano, registrano, e alla fine restano (letteralmente) sopra tutto. Avanti il prossimo.
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