Vittorio, hanno l’auto con targa estera: gelatieri prigionieri in casa

Con il Decreto Sicurezza scatta una maxi-multa e il fermo del veicolo. Il governatore Zaia: «Ho chiesto al governo di fare un provvedimento ad hoc»

VITTORIO VENETO. Prigionieri in casa. I numerosi gelatieri di Vittorio Veneto, della Pedemontana e in particolare del Felettano, rientrati dalla Germania o da altri Paesi europei per le vacanze di Natale e di fine anno, non possono utilizzare la loro auto con targa straniera. Il Decreto Sicurezza, proponendosi con Salvini di perseguire i furbetti che scorrazzano con le fuoristrada immatricolate all’estero per non pagare le tasse, prevede sanzioni pesanti e addirittura il sequestro dell’auto. È già successo anche a dei gelatieri bellunesi. La reazione è pesantissima e l’Uniteis, l’associazione di categoria, con molti iscritti in sinistra Piave, ha protestato con il Governo. Luca Zaia, presidente della Regione, è stato preso di mira per un post che invece benedice il Decreto. Ma, ricorda «Sono stato il primo a segnalare al governo le ricadute sulle auto e quindi sulla mobilità dei nostri 5 mila gelatieri. So che a seguito di quest’azione (e di altre) i competenti uffici stanno studiando un provvedimento specifico».

Nel post Zaia aveva scritto: «Grazie al decreto Salvini sulla sicurezza ora scatta una maxi multa e il fermo del veicolo, con confisca in caso non lo si reimmatricoli in Italia. Molto bene, avanti così». I gelatieri non hanno fatto distinzione. Hanno ritenuto che il presidente non fosse dalla loro parte. Bisogna distinguere, puntualizza, a questo punto, il presidente.

«Le auto in questa condizione sono 5 milioni e, quindi, il problema a cui risponde il Decreto è molto pesante; abbiamo milioni di furbetti che non pagano le tasse. I gelatieri, invece» spiega Zaia «che sono i nostri ambasciatori nel mondo di una delle nostre specialità, più unica che rara, rappresentano una fattispecie da tutelare. Quindi ho chiesto al governo di fare una deroga o un provvedimento ad hoc. Ma l’ho chiesto ancora prima di Natale e mi risulta che degli esperti hanno allo studio alcune soluzioni. Bisogna avere un po’ di pazienza». Zaia assicura che ritornerà sull’argomento martedì prossimo, a Roma, presso le sedi di competenza. «Ma pretendere che il Decreto venga ritirato o bocciarlo per questo specifico problema significa non aver capito nulla dell’intento della legge e complicare la strada di una giusta deroga che metta fine al vulnus». Centinaia i gelatieri che in questi giorni si sono trovati in difficoltà e, chi non aveva la seconda auto, con targa italiana, ha dovuto rimanere chiuso in casa. In attesa di una qualche deroga da Roma. Zaia è ottimista. Il governatore ricorda che tante auto con targa straniera appartengono ai lavoratori del settore, che si sacrificano in un’attività molto pesante e, quando rientrano, hanno tutto il diritto alla massima mobilità. Non sono i ricconi che, al limite potrebbero permettersi la seconda auto, con targa italiana. E non sono nemmeno i furbetti che Salvini, da ministro dell’interno, vuol punire.

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