Vittorio-Conegliano L’elettrificazione della ferrovia arriva in autunno

VITTORIO VENETO. La stazione ferroviaria di Vittorio Veneto festeggia i primi 140 anni, la linea Conegliano-Ponte nelle Alpi ne compie 81, entro l’autunno arriverà l’elettrificazione della tratta Conegliano Vittorio Veneto, il prossimo anno fino a Belluno.
E a spegnere le candeline saranno, guarda caso, gli alpini dell’Ana, che occupano parte della stazione come sede e che sabato inaugureranno, insieme al sindaco Roberto Tonon, la nuova location della Protezione civile, presso l’ex magazzino dello scalo merci. Neppure una decina d’anni fa, c’erano i timori che la linea ferroviaria dovesse spegnersi.
Adesso, invece, il rilancio, con la prospettiva che da qui passi il futuro treno delle Dolomiti, fino a Cortina, se non addirittura a Bolzano. «L’assicurazione che abbiamo sempre ricevuto» conferma il sindaco Roberto Tonon «è che entro l’autunno sia attivata la nuova linea elettrica e che, magari, già con il prossimo orario invernale Vittorio Veneto possa contare sui treni diretti per Venezia, senza cambio a Conegliano».
INAUGURATA NEL 1879. La stazione venne inaugurata nel 1879 e all’epoca era molto frequentata perché Vittorio Veneto era una città termale. Nel 1938 passò di qui il treno inaugurale della nuova linea Conegliano-Ponte nelle Alpi con a bordo Benito Mussolini in visita alla cittadina, in occasione del ventesimo anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale, che terminò proprio con la battaglia combattuta nell'area vittoriese. Con il prolungamento verso Ponte nelle Alpi la tratta da Conegliano a Vittorio Veneto fu riscattata dalle Ferrovie dello Stato Italiane, con la stazione di Vittorio Veneto resa passante e dotata di cinque binari. Oggi ne ha due.
Per lunghi anni abbandonata, grazie agli alpini dell’Ana è diventata una pulita ed ordinata porta d’ingresso della città. Sabato l’inaugurazione della nuova sede della Protezione civile, servizio operativo già dal 1976. Per la circostanza, centinaia di penne nere arriveranno in treno, salendo alla stazione di Soffratta. Vittorio Veneto, infatti, è una delle poche città che nel proprio territorio possono contare su due stazioni.
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