Vittima delle sette: «Garanzia dallo Stato»

ODERZO. Lo Stato garantisca «più tutele» alle vittime delle «sette e psico-sette». L’appello è stato lanciato oggi da alcune vittime, ascoltate in commissione Giustizia al Senato, dove è in esame un ddl per il «ripristino del reato di plagio».
Tra le testimonianze quella di Sara Sabucci che ha denunciato la sua «drammatica» esperienza avuta a 12 anni, con Patrizia Valmaggi, che aveva «plagiato» anche madre e sorella: «Patrizia ha lavorato sulla mia stanchezza: quando vivevamo con lei a Treviso non avevo una dieta equilibrata e non dormivo perché dovevo pregare. Mi aveva manipolata per farmi sentire la prescelta che avrebbe salvato il mondo». Finora, ha concluso, «la giustizia mi ha dato una vittoria solo sulla carta, effimera, e non mi do pace».
In Italia le persone che cadono nella rete delle «manipolazione mentale» sono «migliaia», ha affermato la relatrice del ddl, Laura Allegrini (Pdl), a margine dell’audizione. «È un fenomeno diffuso, con fasce gravi nel nord-est, e diventa sempre più grave con lo sviluppo di siti internet che attraverso la manipolazione istigano al suicidio. La matrice di queste sette non è solo satanica: sono organizzate, importanti, ricche e comunque sottovalutate. Dobbiamo capire in termini scientifici dove inizia la manipolazione. Siamo in fase di indagine conoscitiva, poi saranno presentati gli emendamenti e ci sarà il passaggio in aula». Più «cauto» il senatore radicale, Marco Perduca (Pd): «l’audizione è stata drammatica, ma prima di ampliare il diritto penale con altre fattispecie occorre un’istruttoria più approfondita». Altra testimonianza di Maria Pia Gardini, parente di Raoul, che per «nove anni ha lavorato per Scientology», a cui ha «dato 1.840.000 di dollari (se pagavi eri benvoluto, altrimenti subivi angherie)».
«Mia figlia - ha raccontato Gardini - si era sposata con uno scientologo e l’unico modo per starle vicino era aderire a Scientology. Quando lei è morta mi sono tirata fuori e ho aiutato altre 52 persone a uscirne. Ho denunciato quanto accadeva nell’ambito dell’organizzazione alle autorità italiane, ma non hanno potuto fare nulla perchè c’è un vuoto normativo sulla manipolazione»
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