"Vitalizi e ladri di pensioni", l'ex senatore Pizzol querela il conduttore Giletti e l'attore Mastelloni

L’ex politico di Mogliano ha presentato l’esposto in procura a Treviso. Sotto accusa la frase: «Parlamentari disonesti» detta durante “Non è l’Arena” su La7
Il conduttore televisivo Massimo Giletti
Il conduttore televisivo Massimo Giletti

TREVISO. «I mille ex parlamentari difesi dall’avvocato Maurizio Paniz sono mille persone disoneste dal punto di vista morale». Quella frase proferita dall’attore e regista teatrale Leopoldo Mastelloni, durante una puntata della popolare trasmissione “Non è l’Arena” del 9 febbraio 2020, condotta da Massimo Giletti, e riproposta sul web il giorno successivo, non fu gradita dall’ex senatore e avvocato Giorgio Pizzol, 78 anni, originario di Vittorio Veneto e residente a Mogliano, uno dei parlamentari che hanno presentato ricorso contro il taglio del vitalizio da 3.108 euro lordi mensili a 1.636 euro. Si sentì diffamato e presentò querela per diffamazione in procura a Treviso contro Mastelloni (difeso dall’avvocato Dario Chiarenza del foro di Treviso) e Giletti (assistito dall’avvocato Paolo Siniscalchi del foro di Milano).

Ora, il caso approderà davanti al giudice delle indagini preliminari Piera De Stefani che dovrà decidere se archiviare la querela, così come richiesto dal pubblico ministero Barbara Sabattini, oppure se disporre nuove indagini o l’imputazione coatta. È prevedibile che il gip si riservi la decisione per studiare il caso prima di pronunciarsi.

Di sicuro c’è che il pm Sabattini non ha intravisto gli estremi della diffamazione né da parte di Mastelloni né tantomeno di Giletti. Nei confronti del noto conduttore televisivo il pm Sabattini richiede l’archiviazione della querela per “non aver commesso il fatto” mentre non ravvisa alcun profilo di diffamazione nelle dichiarazioni rese da Mastelloni “essendo espressioni generiche che non consentono di individuare agevolmente Pizzol come persona cui era diretta l’offesa”.

Ma alla richiesta di archiviazione s’è opposto lo stesso Pizzol che ricoprì la carica di senatore nella decima legislatura che andò dal giugno del 1987 all’aprile del 1992 e che imputa a Mastelloni di aver anche usato le espressioni diffamatorie quali “ladro di pensioni” e “disonesto”e a Giletti di aver fatto scattare un applauso del pubblico alla pronuncia di quelle frasi.—

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