Visnadello, il parroco in strada alla marcia contro le prostitute

SPRESIANO. Anche il parroco di Visnadello, don Angelo Caon, scende in strada, aggregandosi tra gli applausi alla terza marcia contro la prostituzione organizzata dal sindaco di Spresiano, Marco Della Pietra. «Sono contrario alla riapertura delle case chiuse» spiega don Angelo che, per la prima volta, ha voluto manifestare il proprio appoggio all'iniziativa, «un modo per risvegliare la coscienza di tutti di fronte al problema dello sfruttamento delle donne». Un problema grave, secondo don Angelo Caon, 71 anni e sacerdote dal 1976, costretto a «blindare» con cancelli l'area circostante la chiesa, che, grazie ai suoi alberi, funge da meta frequente delle "signorine" e dei loro clienti. Con tutte le conseguenze del caso, soprattutto in termini di sporcizia e degrado urbano.
«No alle case chiuse», ribadisce però don Angelo: «Il problema non sono le prostitute, ma la richiesta da parte degli uomini: è lì che bisogna scavare». E ancora: «Sono a favore del metodo di don Benzi, che ha recuperato tante donne».
A sentire il primo cittadino Marco Della Pietra, invece, in prima linea al corteo anti prostitute che ha visto la partecipazione di circa sessanta persone, l'unica via per circoscrivere il fenomeno della mercificazione femminile è quella della regolamentazione: «La mia idea è quella di aprire un bordello comunale. Il proibizionismo puro non porta a niente». E poi la sfida: «Avrei già pronto un locale comunale da adibire a casa di tolleranza: si tratta di un fenomeno che un Comune, che ha contatti anche con le aziende sanitarie e col mondo del sociale, può gestire bene».
Solo poche settimane fa, Della Pietra ha manifestato il suo appoggio alla proposta di legge avanzata dal consigliere regionale Antonio Guadagnini, volta ad aprire case di tolleranza gestite a livello comunale. Era il 20 febbraio 1958 quando la senatrice Lina Merlin condusse una feroce battaglia per dichiarare fuori legge la prostituzione. Grazie a questa legge, si impediva allo Stato di battere cassa con il gettito dei contributi delle "signorine". Ma secondo Della Pietra, invece, la legge Merlin è stato «un completo fallimento». I benefici della riapertura dei bordelli sarebbero, a suo dire, molteplici: «La prostituzione crea un giro di 25 miliardi di euro e solo di IVA si potrebbero muovere 5 miliardi: 10 volte quello che Renzi risparmierebbe con la riforma costituzionale». E non si tratterebbe di mero lucro: «Lo Stato lucra anche sul fumo: quanta gente muore di tumore?». «Triste e ipocrita vedere uno Stato che si agita per regolamentare le droghe leggere ma chiude gli occhi di fronte a un fenomeno ben più importante, che a Spresiano è molto sentito» conclude Della Pietra: «Basta essere omertosi e fingere di non vedere. In strada c'è lo sfruttamento». E ancora: «In altri Paesi, soprattutto del Nord, ci sono già arrivati».
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