«Vincino, satira inimitabile» Il saluto-ricordo di Beppe Mora

addio al MAESTRo
«Il disegno di Vincino è una specie di lichene, un volgere organico che cresce come cresce un vegetale, che sia muschio o verza, con naturalità raggiungendo spazietti nel mondo». Questo il saluto del disegnatore satirico trevigiano Beppe Mora alla notizia della scomparsa di Vincenzo Gallo, per tutti Vincino, palermitano vignettista che ha brillato nei più begli anni della satira politica italiana. Mora su Fb ha lasciato anche un omaggio “di mestiere”: un “Vincino che disegna”, disegnato alla maniera di Vincino, cioè con il segno-lichene.
«E’ stato molto generoso con noi giovani disegnatori ai tempi di Cuore e gliene sono sempre stato riconoscente». Non fu il solo trevigiano, Mora, a intersecare le vie di Vincino. Prima di lui lo aveva fatto Sergio Saviane, che non lui era stato direttore del “Male”, avventura straordinaria che raggiunse il massimo del successo per quanto riguarda la stampa satirica e irriverente. Un altro trevigiano con cui Vincino si rapportò direttamente fu l’editore Emanuele Lelle Candiago (Canova edizioni), con cui realizzò le riviste XL e Il Clandestino. «Quando andavamo a Roma io e Lelle - racconta Mora - Lui, Vincino, ci raggiungeva in motorino. E ricordo che infilava sotto la giacca un giornale per non prendere troppo freddo, come fanno i ciclisti in discesa. Questa immagine è di quelle che ci si portan dietro una vita: la nostra staffetta con giornale “a pelle”». Insieme a Mora e a un manipolo di “residui eroi” della satira, fu testimone della nascita dell’ultima bella avventura della satira politica stampata, ovvero la rivista “Malox” che, dopo riunioni turbolente, Mora (“grafico spiritoso” lo chiamava Saviane)impaginava nella soffitta di Volpago dove c’era la redazione e di cui Vincino, assieme a Vauro, era inconsapevole vicedirettore, ovvero il parafulmine contro cui erano destinati a infrangersi i fulmini degli sbeffeggiati. Invece di querele, che allora i politici furbescamente evitavano di sporgere, per Malox arrivò nel 2000, al Festival internazionale di satira di Forte dei Marmi, il premio Pino Zac. —
Toni Frigo
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