Villorba autorizza nuovi capannoni, in comune già tantissimi vuoti

Via libera a un’area di 38 mila metri quadrati lungo la Pontebbana, scoppia la polemica: «Il territorio è pieno di relitti»
Allegranzi Villorba cantiere fermo via roma ex area mondial
Allegranzi Villorba cantiere fermo via roma ex area mondial

VILLORBA. Quando ne rinasce uno, ne muore un altro. A Villorba ormai va così, apre un centro commerciale e ne muore un altro, apre una concessionaria e ne chiude un'altra, un'azienda si amplia, e l'altra chiude. Un trend che non sembra cambiare, e l'approvazione –nei giorni scorsi – di una nuova area commerciale da 38 mila metri quadrati sulla Pontebbana a ridosso di Casa Marani (piano ex Cantina Sociale), viene vissuto da molti come l'ennesima cementificazione che al territorio non porterà nulla. Il Pd, per bocca della consigliere Alessandra Callegari, l'ha già definito un «progetto folle. Tanto più folle se si pensa che sono già stati fatti investimenti di questo tipo rivelatisi fallimentari: Maber e Parco Commerciale». Ecco appunto. Sono le due aree abbandonate più grandi.

AGOSTINI AG.FOTOFILM VILLORBA AREA ADIACENTE CASA MARANI
AGOSTINI AG.FOTOFILM VILLORBA AREA ADIACENTE CASA MARANI

Al Parco commerciale di via Pacinotti il tracollo è iniziato con il fallimento di Treviso 81, la società che aveva creato e gestito il parco, e di Pontebbanauno, che ne introitava gli affitti. Ne è scaturito un domino, che ha trascinato quasi tutti. Il primo a mollare è stato Trony, poi Granbrico e Grancasa si sono uniti sotto lo stesso capannone, lasciandone vuoto uno altrettanto grande. E poi Panorama, che ha chiuso per spostarsi poche centinaia di metri più in là a Castrette, dove c'era un centro commerciale a sua volta lasciato vuoto. Lo aveva costruito l'Unicomm, ma non ci aveva lavorato nemmeno un giorno. Ci aveva aperto il Panorama, ma dopo pochi mesi aveva chiuso. Spazio per entrambi probabilmente non c'è mai stato. Eppure le autorizzazioni urbanistiche e le licenze, nell'epoca in cui garantivano bilanci gonfi alle amministrazioni, erano arrivate. Al parco commerciale di via Pacinotti sono rimasti, oltre a Granbrico e Grancasa nello stesso stabile, Pittarello, la catena del Made in China Ina market, Piazzafffari e un negozio di ottica. Tutti gli altri se ne sono andati, e moltissimi spazi non sono mai stati affittati. E ogni idea di rilancio non ha avuto alcun seguito.

AGOSTINI AG. FOTOFILM VILLORBA DEGRADO E ABBANDONO CAPANNONI ZONA INDUSTRIALE EX. PANORAMA
AGOSTINI AG. FOTOFILM VILLORBA DEGRADO E ABBANDONO CAPANNONI ZONA INDUSTRIALE EX. PANORAMA

Della Maber si continua a dire che l'immobile verrà venduto perché prestigioso, vista la firma di Scarpa al progetto, perché in un posto strategico, davanti a Benetton. Ma i 47 mila metri quadrati dell'azienda sono ancora lì, a marcire sotto le intemperie. «A Villorba la strategia amministrativa è quella di riempire i buchi verdi con fabbricati commerciali o industriali senza alcuna logica», sostiene Enrico Bellio, segretario del Pd. «A fronte dell'ennesima costruzione rimangono aperte le enormi ferite villorbesi. Le zone abbandonate sono anche figlie di una rete viaria con grossi punti critici e dell'assenza di mezzi di trasporto pubblici efficaci. Gli investimenti nella zona industriale faticano per una viabilità interna vergognosa, Catena soffre una ingenerosa situazione di pericolosità, Villorba e Venturali sono abbandonate».

AFOSTINI AG.FOTOFILM VILLORBA DEGRADO E ABBANDONO EX. DITTA MABER
AFOSTINI AG.FOTOFILM VILLORBA DEGRADO E ABBANDONO EX. DITTA MABER

Sulla Pontebbana molti sono gli spazi vuoti, recentemente uno è stato riempito da Sotreva, proprio davanti a dove sorgerà lo spazio commerciale della Lualgi. Ma intanto è fallita anche la Trevi, ed ecco dunque che di buco, seppur produttivo, ora se ne apre un altro. Più a sud c'è l'ex Mondial, avrebbero dovuto sorgere 120 appartamenti, 60 uffici, un supermercato, un ristornate, un bar, invece c'è solo lo scheletro di cemento. Alla vicina Cmr non si è nemmeno iniziato a lavorare, e l'ex villa Manzoni è ferma da 20 anni. «Finchè non si avrà in testa un percorso di sviluppo per Villorba», conclude Bellio, «la situazione continuerà a peggiorare».

Federico Cipolla

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso