Villorba: Arep, addio all’ippoterapia per i bambini

Servizio troppo oneroso per la nuova proprietà, si chiude un’era iniziata negli anni Ottanta come servizio d’avanguardia

VILLORBA. L'ippoterapia è stata il fiore all'occhiello dell'Arep, ma è anche il primo “taglio” della Codess, dopo il subentro nelle gestione dei servizi sanitari della struttura di Villorba.

Dopo settimane di voci, e dopo il trasferimento del servizio in un'altra struttura, pochi giorni fa la comunicazione ufficiale che ha lasciato basiti in molti tra i fruitori e le loro famiglie, oltre che, naturalmente, tra gli operatori: «l'ippoterapia è sospesa».

E con essa se ne va un pezzo di storia dell'assistenza a disabili che ha reso celebre la Marca. A quanto si apprende il servizio, più che sospeso, è definitivamente cessato.

«Lo abbiamo fermato al momento, stiamo pensando in futuro di aprire altri servizi di pet therapy», spiega l'amministratore delegato di Codess, Marco Ranzato.

Dietro alla decisione ci sarebbero ragioni economiche, insomma il taglio sarebbe rivolto non al tipo di terapia ma al suo costo.

L'ippoterapia, infatti, richiede un certo impegno in questo senso: il mantenimento dei cavalli, la loro nutrizione, la serie di cure (quindi il personale addetto) di cui abbisognano, il pagamento di terapisti specializzati, la manutenzione delle strutture; e la quota pagata dal sistema sanitario per i ragazzi in terapia copre solo una piccola percentuale di queste spese.

Da qui la decisione di Codess di sacrificare l'ippoterapia deviando parte dei fondi ed evitando di spenderne un’altra parte. Ai genitori dei bambini che si affidavano a Codess, è stato dato "un preavviso di almeno un mese" spiega Ranzato. E ora molti sono alla ricerca di altre strutture che possano accoglierli. Ma quelle convenzionate con l'Ulss non sono molte.

Il sospetto che l'ippoterapia non sarebbe durata ancora molto nella struttura di Villorba, tra gli addetti ai lavori, si era già fatto avanti ancora lo scorso anno, quando l'Arep era stata scorporata: la parte sanitaria a Codess, e quella sociale alla Onlus. L'ippoterapia, invece di rimanere nel sociale, era stata affidata proprio alla cooperativa di Padova, che ora l'ha cancellata. Solo che questa decisione apre nuovi interrogativi. Perché se un servizio come questo viene tagliato, il sospetto è che le casse della struttura di Villorba non siano floride, e che la crisi di tre anni fa sia tutt'altro che superata.

Per Arep, che l’aveva caldeggiata fin dall’inizio grazie all’influenza di alcuni associati-promotori, l'ippoterapia è stata un'eccellenza.

La onlus, fondata nel 1983 dalla famiglia Benetton, quasi da subito nella struttura di via Vazzole aveva portato la terapia con i cavalli. Una delle prime in Italia ad utilizzarla per bambini con problemi di vario genere, dall'autismo, alle paralisi, alla sindrome di down.

Arep era arrivata a seguire anche una quarantina di ragazzi con questa terapia. Poi negli ultimi anni sono subentrati diversi problemi economici: meno contributi da parte degli enti pubblici, e meno sponsorizzazioni private. Difficoltà che hanno portato a scorporare l'Arep: da una parte Codess, da una parte la Onlus. «Codess avrà avuto le sue ragioni», spiega Giorgio Moretto, presidente dell'Arep, «noi da febbraio 2016 non gestiamo più l'ippoterapia».

 

 

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