Villa Giauna in vendita per tre milioni

ALTIVOLE. Villa Giauna è in vendita: la storica sede della Liberti a San Vito è a caccia di acquirenti, dopo che è andata deserta l’asta il 25 febbraio scorso a seguito della procedura fallimentare che riguarda la Datafin, la finanziaria dell'impero dell’intimo creato da Aldo Bordignon. Il prezzo con cui era stata messa all'incanto non è propriamente alla portata di tutti: si partiva da 3 milioni e 150 mila euro per un compendio che oltre alla villa veneta comprende barchessa, casa del custode, scuderie e soprattutto il grande parco. L'asta, oltre a villa Giauna, comprendeva altri quattro lotti, tutti riferiti alla medesima procedura fallimentare, ma è la dimora storica il pezzo più pregiato. Basti pensare che la cancellata che dà sulla via omonima l'ha progettata Antonio Canova, che aveva ideato anche lo stemma che campeggia nella facciata a nord. Ma si può dire che l’edificio ha le sue fondamenta nella storia. Il primo impianto fu costruito nei primi anni del Seicento dalla famiglia Costanzo, la stessa di quel Tuzio Costanzo, che commissionò a Giorgione la celebre Pala conservata nel Duomo di Castelfranco, ma anche gli affreschi ora perduti di villa Costanza tra Riese e Loria. Era il punto nevralgico di una grande estensione di terreni che praticamente riguardava tutto l’attuale territorio di San Vito e ben oltre. Dopo i Costanzo arrivò la famiglia Bernardo nel 1744, che diede vita alla realizzazione del parco, molto simile a quello di villa Bolasco a Castelfranco. «Vi erano corsi d'acqua e un laghetto con un'isola», spiega Giovannina Pasqualotto, storica maestra di San Vito e grande appassionata di villa Giauna, «c'era persino una polla termale di acqua calda. I Bernardo, poi Bernardo-Giauna, con il titolo di conti, erano i "padroni" di San Vito, per un paio di secoli tutto girava intorno a questa proprietà. Il tempo lascerà segni pesanti finchè negli anni Ottanta non fu acquistata da Aldo Bordignon che seppe riportarla al suo antico splendore». Di fatto divenne la maison della Liberti: qui si tenevano le sfilate per la presentazione delle nuove collezioni di intimo, in uno scenario che ben si può immaginare. Quando l'epopea della Liberti finì per qualche tempo la villa continuò ad essere utilizzata per i matrimoni. All’epoca qualcuno avanzò l'ipotesi di un acquisto “diffuso” affinchè questo patrimonio fosse a disposizione della collettività. Ma la proposta non ebbe seguito. Ora si cercano acquirenti, in attesa che venga nuovamente posta all'incanto.
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