«Villa Franchetti nel degrado» Il ministero striglia Fondazione

Lettera di fuoco alla Provincia da parte della Soprintendenza, che ordina un restauro urgente
ZAGO AG.FOTOFILM PREGANZIOL VILLA FRANCHETTI
ZAGO AG.FOTOFILM PREGANZIOL VILLA FRANCHETTI

Villa Albrizzi Franchetti, sul Terraglio, nel degrado: la Soprintendenza del Veneto e il ministero dei Beni Culturali strigliano l’ente Provincia di Treviso, proprietario dell’immobile, per lo stato di abbandono del bene architettonico e ne sollecita l’immediato restauro. Ma il vero destinatario della strigliata è Fondazione Cassamarca: la villa veneta di San Trovaso di Preganziol è infatti in concessione alla Fondazione dal 2011.

la strigliata

La lettera di rampogna del soprintendente Andrea Alberti e del responsabile del patrimonio architettonico Edi Pezzetta risale a mercoledì. Nella missiva recapitata alla Provincia si sottolineano le «pessime condizioni di conservazione del complesso monumentale e in particolare dello storico parco, che presenta evidenti segni di degrado che, se non affrontati per tempo, possono condurre alla perdita del bene culturale».

la smentita

La presa di posizione della Soprintendenza smentisce in maniera clamorosa le recenti dichiarazioni del presidente della Provincia Stefano Marcon e dell’ingegner Piero Semenzato, amministratore unico di Appiani 1 srl, società strumentale di Fondazione:a maggio, dopo un sopralluogo, il primo aveva sottolineato come villa Franchetti fosse «in ottimo stato», mentre Semenzato rassicurava: «Abbiamo valorizzato questo immobile». Di tutt’altro tenore sono invece le valutazioni tecniche della Soprintendenza: «Il degrado è causa della perdita di manufatti di pregio e d’epoca, come le due serre, dello stato pericolante della neogotica torretta Belvedere, di costruzioni quali il gioco tradizionale della Borela, del canile, del pergolato romantico adibito dagli Albrizzi a cappella». Vengono definiti a rischio anche gli elementi decorativi in pietra d’Istria e il vasto patrimonio arboreo, con la possibile «scomparsa di vialetti e sentieri, fra i quali il Pindemonte».

galeano aveva ragione

Considerato dunque il «grave stato di conservazione e abbandono», connesso con l’obbligo degli enti pubblici di garantire la conservazione dei propri beni culturali, l’organo ministeriale conclude sollecitando alla Provincia un progetto di restauro e messa in sicurezza.

A chiedere le verifiche da parte del ministero dei Beni culturali era stato, a giugno, il primo cittadino di Preganziol Paolo Galeano, proprio in risposta alle prese di posizione di Marcon e Semenzato.

Matteo Marcon

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