Villa Cipriani: pronti 15 milioni

ASOLO. Ridonare colore a quei ricordi ormai sbiaditi di regine e nobili che vi dimoravano, di personaggi da La dolce vita che gustavano aperitivi affacciati dalle finestre guardando Asolo. Buen retiro di artisti, nobili e premi nobel, vip, l’hotel Villa Cipriani deve tornare a tutto questo. È la missione che si è dato Massimo Zanetti, l’imprenditore a capo dell’impero Segafredo, che per 6 milioni di euro ha acquisito lo storico hotel. «Se avessi guardato solo al portafogli non lo avrei fatto probabilmente» ha spiegato «Ma ad esso sono legato in modo affettivo. Vi ho conosciuto mia moglie, l’ho frequentato molto. Voglio farlo tornare ai tempi in cui era gestito da Cipriani». Serviranno altri 15 milioni di euro per restaurarlo e apportargli alcune migliorie. Ma non chiuderà mai, i lavori verranno realizzati per la maggior parte durante il periodo invernale, quando ci sono meno ospiti nelle 31 camere dell’hotel. E Zanetti vuole mettere subito al riparo il proprio investimento da timori e preoccupazioni di chi riconosce analogie tra la vendita del bene e la sua rovina. «Non sono un palazzinaro. L’hotel resterà così com’è, verrà solo restaurato», puntualizza. «Anzi, non verranno nemmeno realizzate le dieci stanze in più che il fondo che lo possedeva aveva in progetto. E probabilmente le 31 camere diventeranno 27». Qualche migliorìa verrà apportata, prima di tutto la piscina. Il Comune ha già autorizzato la sua costruzione, il cantiere verrà aperto subito dopo l’estate; poi verrà realizzata un spa aperta non solo agli ospiti dell’hotel. Zanetti l’ha acquistato dal fondo Est Capital (di Gianfranco Mossetto e Federico Tosato), che nel 2008 a sua volta lo aveva acquisito nell’ambito di un’operazione complessivamente da 150 milioni di euro in cui rientrarono l’Excelsior e il Des Baind di Venezia, dagli americani di Starwood. Ma il Cipriani non era già più lo stesso. Le trame da vip, i sogni di fughe d’amore, intrecci tra affari, passione e lusso non si ricordavano già più. «Confesso di averci pensato anche in quell’occasione. Quattro anni fa ero a conoscenza della vendita dell’hotel, mi interessai inizialmente. Ma poi decisi di defilarmi. Sei milioni? È un buon prezzo per il villa Cipriani. Ma non ci sono grandi margini di guadagno». Al momento in un anno l’hotel fattura circa 2 milioni di euro. Ma la percentuale di occupazione delle camere è sicuramente migliorabile, e il ristorante «resta un fiore all’occhiello». Un sogno negli ultimi anni sfruttato specie da clienti internazionali, austriaci, tedeschi, americani e inglesi. Un’operazione più da mecenate che da imprenditore. Al momento all’interno dell’hotel lavorano una ventina di dipendenti, oltre agli stagionali. Nessuno perderà il posto, e la gestione non cambierà, la proprietà formalmente è intestata a Hotel Cipriani Asolo srl, il cui amministratore delegato è Andrea Volanti, nel cda di Fondazione Zanetti. «Ci andrò spesso. Seguirò la rinascita del Cipriani passo dopo passo» conclude «Tra poco prenderò residenza ad Asolo, mi basterà passeggiare 100 metri per andare a prendere un aperitivo nel parco dell’Hotel».
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