Vignetta con bimbo e due papà minacce di morte a Fantin

Attaccato da Gay.it il popolare Beppe ha sporto denuncia e ora ad indagare è la polizia postale. «Non sono omofobo, ma qualcuno ha ciurlato nel manico»

In pochi minuti è diventato il bersaglio di tutto il mondo gay. Con sconcerto crescente si è visto raggiungere, via web, da minacce di morte belle e buone. Il tutto per una vignetta pubblicata su un quotidiano on-line della città, TrevisoToday. A quel punto Beppe Fantin ha smesso di sorridere e ha segnalato la cosa alla polizia postale, che ha aperto un’indagine per scoprire chi lo abbia nel mirino.

La vignetta è quella che vedete qui sopra e può essere interpretata come una presa di posizione sulle adozioni, sui bimbi in provetta, sulle coppie gay dotate di figli. Oppura può essere considerata un attacco al mondo Arcobaleno. E ad aiutare questa interpretazione sono state forse le prese di posizione solidali del discusso senatore Pillon (antigay, antiabortista, organizzatore dell’adunata veronese “per la famiglia tradizionale”) e dell’onorevole Candura.

Com’è andata, lo spiega lui, Fantin: «Ho fatto una vignetta sulla festa del papà con un bimbo che dice a due donne “auguri papà”. Per me era solo una battuta che rispecchiava un mio pensiero. Io non ho preconcetti nei riguardi dei gay e anzi tra di loro ho molte conoscenze. Penso anche che sia meglio un bimbo adottato da chiunque che un bimbo lasciato a soffrire in un orfanotrofio. Di fatto credo che possa essere imbarazzante per un figlio confrontarsi con un mondo in cui due padri e due madri costituiscano il contraltare di una coppia canonica. Insomma, mi sembra una situazione difficile da gestire, ma non sono assolutamente convinto che una coppia gay che adotta sia da mettere alla gogna. Quello che mi ha fatto male è stato vedere che il sito Gay.it ha stravolto addirittura il mio disegno, dicendo che quelle due madri erano in realtà due trans e scrivendo un articolo che mi attacca, cui ha fatto seguito un vero linciaggio conclusosi con le minacce di morte mandate da alcuni esagitati. Ho detto all’estensore dell’articolo che sono pronto a un confronto anche aspro sul tema, ma che non sono disposto ad avallare l’interpretazione maligna della mia vignetta, che invece è chiarissima», dice Fantin, che aggiunge: «Arrivare fino alla minaccia di morte mi è sembrato davvero estremo e per questo ho consegnato il problema alla polizia postale, che ha promesso di indagare».

Solidarietà anche da parte dell’assessore regionale leghista (e amico di Fantin) Federico Caner: «Beppe ha esercitato un diritto di satira che evidentemente ha due pesi e due misure. Lungi da me essere omofobo e so che non lo è neanche Fantin, ma da questo ad arrivare a un’escalation che tocca, con minacce di morte, l’integrità fisica di un ragazzo d’oro come Beppe Fantin ci corre. No, le minacce proprio no». —

Toni Frigo

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