Vigilanza, Compiano lascia dopo 80 anni

La famiglia Compiano esce definitivamente di scena dopo 80 anni nel settore della vigilanza. È stata depositata ieri mattina l'istanza per far rientrare anche l’Istituto di Vigilanza Compiano, oltre alla società minore La Sicurezza, nell’amministrazione straordinaria della Nes guidata dal commissario Sante Casonato. Una soluzione nell’aria da tempo, fortemente caldeggiata anche dalle parti sindacali, che punta a garantire il mantenimento dei livelli occupazionali da un lato (si parla di circa 150 dipendenti localizzati nella provincia di Treviso) e offre maggiori garanzie per potenziali acquirenti. Due aziende del settore negli scorsi mesi avrebbero manifestato concreto interesse: l’ingresso in amministrazione straordinaria dovrebbe portare a una positiva conclusione dell’operazione.
Ma al di là degli aspetti strettamente giuridici e economici, con questo passaggio viene messa la parola fine ad un pezzo di storia della città. È lo stesso Marco Compiano che pochi mesi fa aveva preso le redini della storica società fondata dal padre Arnaldo nel 1929, affossata dall’altro figlio, Luigi, attualmente indagato per appropriazione indebita. Sul piatto un buco di oltre 100 milioni di euro, denari sottratti dal caveau, in parte per acquistare auto e barche, per il resto proseguono le indagini. «Questi mesi dallo scoppio dello scandalo North East Services ci hanno visti coinvolti in un periodo denso di eventi. Era chiara la necessità di trovare una soluzione, abbiamo vagliato diverse possibilità, quella che dà le maggiori garanzie era proprio quest’istanza», ammette Marco Compiano, affiancato in quest’operazione dagli avvocati Duodo e Battistella, «è un passo doloroso: da più di 80 anni la storia della nostra famiglia è indissolubilmente legata a quella del Gruppo. Le due cose prenderanno ora due strade diverse ma questa decisione garantirà il proseguo dell’attività e il mantenimento dei livelli occupazionali».
Compiano ieri mattina ha voluto condividere questi sviluppi con tutti i dipendenti dell’Istituto. «Non ho potuto farlo prima che le cose fossero concluse: non avrebbe portato alcun beneficio, sia rispetto ai clienti che tra i dipendenti». L’iter per l’ammissione alla procedura sarà verosimilmente breve, non sarà necessaria alcuna attività d’indagine da parte del Tribunale che poi passerà la palla al Ministero per lo Sviluppo Economico per il consenso all’operazione.
«In questa circostanza siamo comunque rassicurati dall’esempio Nes che in una situazione molto più difficile ha dimostrato come l’amministrazione straordinaria abbia tutelato sia i dipendenti che la continuità di servizi». Compiano non nega come in questi mesi fossero già iniziate deboli trattative per la cessione dell’attività. Poi arenate anche a causa del clima di totale incertezza che da ottobre scorso aleggia attorno al Gruppo. «Non nego che avremmo voluto avere voce in capitolo sul possibile acquirente. Così non è stato ma siamo sicuri che Casonato farà la scelta migliore». Due le aziende del settore che avrebbero manifestato interesse rispetto all’acquisto; massimo riserbo rispetto al costo dell’operazione. L’Istituto di Vigilanza Compiano nonostante lo scandalo Nes rimane infatti un boccone appetibile: frenato negli ultimi mesi da alcuni problemi di liquidità connessi all’operazione straordinaria avrebbe mantenuto quasi intatto il livello di appalti mantenendo una posizione di rilievo nel territorio provinciale.
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