Via Palestro, è già effetto mostre

Aprono una nuova piadineria, una pasticceria e una bottega del Prosecco
Passerini agenzia foto film Treviso nuovo attività via palestra
Passerini agenzia foto film Treviso nuovo attività via palestra

Effetto grandi mostre su via Palestro, sull’isolato delle Pescherie e sulla zona retrostante la piazza dei Signori.

Basta percorrere la via che dal salotto buono della città porta a Casa dei Carraresi, dove si è appena aperta la mostra di El Greco, per scoprire il fermento commerciale, ovviamente legato ai preventivati flussi di turisti e di visitatori dell mostre.

Un cantiere a sinistra, all’uscita da piazzetta Ancillotto, in quella che un tempo era un magazzino. A breve aprirà una piadineria, gestita da un imprenditore che ha già avuto in passato un’attività commerciale in cento storico.

Poco più avanti, dopo la svolta a destra, una vetrina coperta ma già connotata: è quella della Aurora Bakery, una pasticceria panetteria che aprirà fra poco i battenti.

E poi, nel complesso dei Carraresi, la nuova doppia scommessa di Paolo Lai.

Il locale «Caffè dell’oste» appena aperto sabato scorso, e gli spazi adiacenti, dove aprirà fra poche settimane una sorta di grande bottega del Prosecco: «E’ un marchio conosciuto in tutto il mondo», dichiara Lai», «cosa c’è di più semplice che offrire questo prodotto nostrano ai turisti che arriveranno qui per le mostre?»

Si dice che una dozzina di cantine della M;arca, fra le più affermate del trevigianissimo comparto, diventeranno le fornitrici dello shop, che di fatto sembra voler ripercorrere le orme – anche logistiche – della «Bottega del baccalà» ai tempi del ciclo goldiniano 1998 -2004 (oggi è spostata di poche decine di metri, nella prestigiosa sede verso San Parisio) .

A sostenere l’operazione di Lai, anche Fondazione Cassaamarca, proprietaria dell’immobile medievale. Per Lai è la quarta (e doppia) scommessa in poco più di un isolato, dopo le nuove Beccherie in piazzetta Ancillotto, l’Acquasalsa in pescheria, e il nuovo Corder dall’altra parte di Ca’ dei Carraresi. Un fazzoletto o poco più, dove Lai sembra sfidare ogni logica e lo steso ocncetto di concorrenza.

Per Fondazione una nuova operazione, già tentata suo tempo in piazza San Vito.

I lavori, i cantieri e gli allestimenti non sono passati inosservati nè ai passanti nè agli altri commercianti o della via e della zona. Con tanto di curiosità, ovviamente. Da un lato c’è la consapevolezza che i flussi di 20 anni fa non sono riproducibili; dall’altro c’è la voglia di vedere gli esiti di questo ritorno dei grandi eventi.

Constatazione finale: c’è una sola vetrina deserta e abbandonata, quella dell’ex panificio, proprio all’incrocio vicino a Casa dei Carraresi. Nel nuovo fiorire di attività della zona, quasi un’eresia. E non è nemmeno un fiore all’occhiello da mostrare ai turisti.

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