Venduto l’ex «Ariston» A Fondazione 1,4 milioni

Fondazione incasserà una somma vicina a 1,4 milioni. Non una cifra stratosferica, ma per le asfittiche casse di Ca’ Spineda in questo momento ogni iniezione è positiva.

Continua così la politica di dismissioni in blocco del patrimonio immobiliare di Fondazione, che non ha molti altri strumenti per far fronte alla crisi di liquidità derivata dall’assenza di dividendi da mamma Unicredit (sono già 4 anni e anche il quinto si annuncia a digiuno) a voce arriva da Ca' Sugana.

In attesa della prima tranche del gruppo Cattolica (25 milioni o giù di lì’) per la cessione della tenuta di Ca’ Tron, e sperando che si possa vendere l’ex Distretto Militare, dove la trattativa si è impantanata, un altro pezzo di città e di memoria collettiva cambia destinazione d’uso e volta pagina. Là dove c’erano palco, posti a sedere e camerini, su cui si sono esibiti cantanti, gruppi e attori di compagnie amatoriali e studentesche (ma vogliamo ricordare anche il mitico concorso «Rumori Strani»?) ora sorgeranno posti auto coperti e box a peso d’oro, o quasi.

Fondazione aveva acquistato l'Ariston nel 2000, dalla Diocesi di Treviso che l’aveva affidata per decenni alla gestione della Fita, la federazione del teatro amatoriale. Ma il «Cinema Teatro Ariston» era noto sin dagli anni’ 60 come «Cinema Risorgimento».

Fondazione Cassamarca, dopo l’acquisizione, aveva sottoposto lo stabile e la platea di 500 posti a un vasto maquillage per «restituire alla città «uno storico luogo di incontro e di cultura, nel quale si sono ritrovate almeno due generazioni di trevigiani», come recita il sito di Ca’ Spineda.

Ora la palla passa alla giunta, che dovrà vagliare e approvare l’operazione immobiliare del nuovo proprietario.