Vendeva un appartamento senza averne la proprietà

Agente immobiliare denunciato per truffa e falso in scrittura privata Sprovvisto di procura aveva intascato i soldi della caparra da un ingegnere
Di Federico De Wolanski

VITTORIO VENETO. Vendeva un bell’appartamento a Bibione, ottima posizione, ottimo prezzo. Peccato che non fosse suo, e nessuno gli avesse dato l’incarico di gestire l’affare.

A ideare la truffa un agente d’affari di Vittorio Veneto, G.G., già noto per aver tentato altre volte un simile gioco (e in alcuni casi esserci anche riuscito). Titolare di un’agenzia immobiliare nel Vittoriese, era riuscito ad intercettare una buona fetta del mercato immobiliare nel litorale veneto che gestiva parte ufficialmente, con la sua agenzia, parte abusivamente, stando a quanto accertato dai carabinieri.

A finire nella sua rete è stato un ingegnere di Valdobbiadene di 69 anni che cercava, con la moglie, di fare l’affare per le vacanze. I due avevano visto l’appartamento con l’agenzia, poi avevano notato anche quel cartello con un numero privato. «Proviamo a vedere se riusciamo a risparmiare i costi di commissione?» si è domandata la coppia. Di qui la telefonata. Effettivamente, G.G. proponeva di acquistare la casa a 30 mila euro meno del prezzo proposto dalla società immobiliare(130 mila contro 160), fermando l’affare, intanto, con un assegno da 5 mila euro. L’ingegnere accetta, consegna l’assegno e firma una prima proposta d’acquisto «che va presentata al proprietario», sottolinea G.G. rimandando il caso alla settimana successiva. Nel giro di alcuni giorni il procacciatore di affari chiama per annunciare «che il proprietario, sentito, vuole vendere. Ma a 145 mila, il che vuol dire chiudere l’affare di certo a 140mila». Salvo però rincarare la caparra con un altro assegno da 10 mila.

La coppia inizia ad insospettirsi, contatta un legale che li consiglia di chiedere se l’uomo ha, o meno, la procura o il mandato per vedere la casa. Loro eseguono, ma G.G. temporeggia rimandandoli all’appuntamento in cui verseranno il nuovo l’assegno. La data è fissata, e all’incontro la coppia si presenta accompagnata da un carabiniere in borghese. I militari di Valdobbiadene, a cui la coppia si è rivolta, hanno sentito subito puzza di bruciato e deciso di affiancare l’ingegnere nell’acquisto. Giunti all’appuntamento scoprono così che l’uomo certifica la sua procura con carte false, che il proprietario dell’immobile nemmeno lo conosce e che il sedicente broker si è già incassato l’assegno da 5 mila euro. Immediata la denuncia di G.G. per truffa e falso in scrittura privata.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso