Vende un’abitazione ma i soldi spariscono

CONEGLIANO. Una casa venduta, i soldi spariti. Nella versione dell’accusa spariti perché ripresi dall’acquirente, che dopo aver pagato la casa con un assegno, si è fatto restituire i soldi circuendo il proprietario. Nella versione della difesa invece mai ripresi dall’agente immobiliare che aveva acquisito l’immobile e invece regolarmente incassati dal venditore e spesi chissà dove. Il piccolo giallo ha avuto come teatro ieri l’aula del tribunale di Treviso davanti al quale son comparse tutte le parti in causa. La persona circuita, un coneglianese di 60 anni circa, il professionista che si era fatto carico dell’acquisto – anche lui di Conegliano, assistito dall’avvocato Stefano Pietrobon – la moglie e tutte le persone che loro malgrado sono state coinvolte dalla vicenda, a partire dal perito chiamato a presentare una relazione sullo stato psicofisico del venditore fino al suo tutore legale, nominato dal tribunale poco dopo la vendita dell’abitazione che l’uomo aveva deciso di cedere perché convinto potesse perderla per le richieste di creditori. Una storia difficile da chiarire proprio per le complicazioni di natura psicologica e la difficoltà di tracciare il denaro (alcune decine di migliaia di euro) della transazione. Certo solo che l’assegno per la vendita della casa fosse stato emesso dalla banca, che il notaio lo abbia visto e registrato, e che la banca stessa poi lo abbia liquidato all’ex proprietario che poi ha raccontato di essere stato «indotto a consegnare i contanti all’acquirente». La difesa respinge le accuse, sicura che i soldi siano rimasti in mano all’uomo, e che questo li abbia utilizzati per altre spese non meglio precisate. Per capire chi abbia ragione, e se ci sia stata circuizione di incapace o meno si dovrà aspettare l’inizio del prossimo anno quando è attesa la decisione del giudice sul caso.