Vende il sale al posto della droga
Da un napoletano anfetamine «patacca» ai ragazzini nelle discoteche jesolane

«Vuoi droga? Venti euro a dose, è "mdma" di quella buona». In realtà era sale. Le vittime delle "patacche": ragazzini in cerca dello sballo nelle discoteche jesolane. La polizia si è imbattuta in uno spacciatore molto strano. Che si è tradito denunciando una finta fuga di gas.
Vendeva mini-dosi di potassio ai ragazzini in cerca dello sballo, facendogli credere che si trattasse di anfetamine: una "patacca" molto remunerativa e pure sicura, perché difficilmente un consumatore di droga poi fa una denuncia per truffa. A tradire lo spacciatore sui generis è stata una sua leggerezza: per farsi aprire casa, visto che non trovava il suo coinquilino con le chiavi, ha chiamato i pompieri denunciando una finta fuga di gas. Da lì è scattato il controllo. Domenica mattina F.P., 28 anni, telefona ai vigili del fuoco: dà un falso nome e segnala una fuga di gas in casa. In realtà non aveva le chiavi e non trovava il suo co-inquilino, e per questo era chiuso fuori. I pompieri, arrivati sul posto, hanno capito il trucco e hanno avvertito la polizia. La volante arrivata sul posto - via Ghirlanda - ha trovato il giovane ancora in sella al suo motorino. Agli agenti il ragazzo è sembrato particolarmente nervoso. Il giovane ha confessato di aver chiamato il 115 fingendo una fuga di gas solo per farsi aprire la porta di casa. Quando i poliziotti lo hanno perquisito, ecco un'altra sorpresa: in tasca aveva cinque piccoli involucri contenenti una polvere bianca. La sostanza non ha reagito al narco-test. Cos'era? Lo ha confessato lui: sali di potassio. Non sale da cucina, ma quasi. Lo stesso giovane, originario di Acerra, ha spiegato cosa se ne faceva: «Vado a Jesolo e lo vendo ai ragazzini, come se fosse droga». Attività molto redditizia, dice il capo della squadra mobile della questura di Treviso, Roberto della Rocca: ci si possono fare oltre duemila euro al mese. Quella del potassio è una modalità tipica, in altri casi si usano aspirine o altri farmaci - anche scaduti - sbriciolati. In mancanza di flagranza o di querele di parte, la denuncia per truffa non può scattare. L'unica grana per il giovane napoletano arriva da quella telefonata ai pompieri per la finta fuga di gas: è stato denunciato per procurato allarme.
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