Velocità dell’auto e dinamica del sinistro al vaglio del perito

casale. La Procura della Repubblica di Treviso ha affidato ieri mattina all’ingegner Enrico Bellomo di Venezia l’incarico di effettuare una perizia sull’incidente stradale che è costato la vita a Gloria Simionato, la 14enne di Casale sul Sile, morta a causa delle ferite riportate nell’investimento dopo cinque giorni di agonia. In particolare, il perito dovrà stabilire la velocità dell’auto, al momento dell’impatto, in base anche colpo nel parabrezza e la dinamica esatta dell’incidente. Il pubblico ministero Massimo Zampicinini, però, non ha disposto l’autopsia, ritenendola superflua in quanto è chiaro che il decesso è dovuto alle ferite riportate dall’investimento. Per questo motivo è già stato dato alla famiglia della 14enne il nulla osta per la sepoltura. I funerali sono stati fissati per venerdì pomeriggio. Alle operazioni del perito potrà partecipare anche un consulente di parte nominato dalla difesa della conducente della Mercedes, una 45enne di Casale, indagata per omicidio stradale.

Ci sono diversi punti da chiarire. Come quello di un cellulare, che sarebbe stato usato dalla ragazzina, secondo una testimonianza, che però non è stato trovato nel luogo dell’incidente. Il fatto risale al primo pomeriggio di martedì. Erano da poco passate le 14. La ragazzina, che a settembre avrebbe iniziato le scuole superiori, s’era data appuntamento con un’amica per andare assieme al Grest. Arrivata in via Cave, a metà strada tra la rotonda che porta a Preganziol e l’altra che porta al centro del paese, la ragazzina è stata investita da una Mercedes che procedeva nella sua stessa direzione. Nell’impatto, la ragazzina è stata sbalzata ad alcuni metri dal punto d’impatto. La situazione è apparsa subito molto grave ai sanitari di Treviso Emergenza, intervenuti sul posto poco dopo l’investimento.

A preoccupare i medici del Ca’ Foncello, in particolare, il grave trauma cranico, dal quale poi non s’è più ripresa ed è morta nella notte di sabato.

Dunque, le indagini della Procura serviranno per stabilire l’esatta dinamica dell’incidente dove sono ancora molti gli interrogativi. L’unica certezza sulla dinamica pare essere il fatto che auto e bici procedevano nello stesso senso di marcia. Ma quel che non si capisce, non essendoci testimoni, è come sia avvenuto l’impatto. Se sia stato un errore della donna al volante della Mercedes magari abbagliata dal sole (è stata sottoposta all’alcoltest, che ha dato esito negativo) a causare l’impatto, o se sia stato un errore della ragazzina, spostatasi in mezzo alla carreggiata. —

M.F.

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