Cantieri fermi a Treviso, la città aspetta. E il Pd chiede conto dei ritardi infiniti
Dall’ex caserma Salsa a palazzo Da Borso, lavori iniziati e poi bloccati. L’affondo del consigliere Zabai: «Chiesti gli atti sui cronoprogrammi, nessuna risposta. E intanto ci si avvicina pericolosamente alla scadenza del Pnrr»

Cantieri fermi e la città aspetta. Aspetta nuovi uffici, nuovi studentati, nuovi spazi per la comunità. E, quindi, i teloni bianchi incartano i palazzi da sistemare come fossero dei regali, ma la data in cui i trevigiani potranno scartare i loro doni slitta sempre più in là nel calendario.
Un esempio? La caserma Salsa, tutto fermo. Stessa cosa vale per i cantieri all’ex Eca o palazzo Da Borso che dovrebbe ospitare una parte degli uffici della Camera di commercio che a dicembre lascerà le pertinenze di piazza Borsa. I lavori cominciano e poi si fermano e intanto il tempo passa.
I cronoprogrammi
«È passato più di un mese da quando ho richiesto un accesso agli atti sui cronoprogrammi dei principali cantieri cittadini», tuona Marco Zabai del Pd, «Nonostante i termini di risposta da regolamento siano ormai scaduti, dal Comune non è arrivato nulla. Questo silenzio è inaccettabile. In un momento così delicato, con scadenze stringenti legate ai fondi del Pnrr e con progetti strategici in corso, l’amministrazione ha il dovere di garantire trasparenza e chiarezza».

Secondo Zabai, i cittadini sarebbero in attesa di lavori annunciati che non partono o che si interrompono senza spiegazioni. «È il caso dell’ex caserma Salsa, dove tutto è bloccato in attesa delle bonifiche. E intanto ci avviciniamo pericolosamente alle scadenze del Pnrr. Il Comune ha già impegnato risorse dall’avanzo di bilancio, con la speranza di recuperarle tramite il bando nazionale per la rigenerazione urbana. Ma quel bando è molto competitivo: stanno partecipando tantissimi Comuni da tutta Italia». E se quei fondi non arrivassero? Avremo le risorse necessarie per completare l’intervento o ci ritroveremo con l’ennesima incompiuta? Sono le domande che si pone il consigliere.
I palazzi
Non solo la caserma Salsa e lo studentato ex Eca. Tutto bloccato. Stesso scenario per l’ampliamento della biblioteca Zanzotto presso l’ex Gil: da settimane tutto paralizzato.
«E poi c’è la discarica di via Orsenigo, un caso emblematico», continua Zabai, «La scorsa estate ho presentato un’interrogazione, mi fu detto che la questione si sarebbe risolta a breve. Sono passati due anni dall’annuncio del sindaco Conte e dell’assessore Manera sull’inizio dei lavori che doveva concludersi in un anno: il cantiere ad oggi è in alto mare e i residenti sono ancora lì, a convivere con una situazione intollerabile».
E poi chiude: «I cantieri non possono diventare simboli dell’immobilismo, e i fondi pubblici devono tradursi in opere reali e funzionali, non in promesse disattese».
Il caso Da Borso
La data di fine lavori era stata fissata per dicembre 2023, invece palazzo Da Borso in piazza San Francesco è ancora inagibile e sotto le impalcature. Peccato che tutta la direzione della Camera di commercio, secondo il cronoprogramma, dovrebbe trasferircisi entro dicembre.
Data scelta per dare il tempo al Comune di finire il restauro avviato ormai due anni fa e del valore di due milioni e mezzo di euro. E, invece niente. La fine dei lavori a giudicare dal cantiere, sembra lontana.
A palazzo Da Borso, gli uffici della Camera di commercio dovrebbero rimanere almeno due anni, cioè il tempo necessario affinché vengano iniziati e completati i lavori dello storico palazzo di piazza Borsa. Tutte previsioni, va detto. Ma se le premesse sono le stesse che hanno portato ad un ritardo di un anno e mezzo sulla fine dei lavori di palazzo Da Borso, non sono certo le più rosee.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso