Velo, oltre al crac, il raggiro Prosciugata di 3 milioni

La FInanza ha arrestato i due amministratori della società dichiarata fallita a maggio con un buco da 40 milioni. Truffati i vertici aziendali
DeMarchi Caerano azienda Velo Group
DeMarchi Caerano azienda Velo Group

Arresti domiciliari per i due ex consiglieri della Velo spa, Siro Cabrele e Simone Dalle Nogare. Entrambi sono stati raggiunti ieri dall'ordinanza cautelare dopo la denuncia sporta dalla famiglia Velo: l’accusa è di bancarotta fraudolenta con distrazione in concorso.

È questo solo l'ultimo capitolo della complessa vicenda giudiziaria ed economica che coinvolge l'azienda di Altivole inghiottita da un mare d'inchieste, dalla fronde fiscale alle truffa. È febbraio del 2012 quando la Velo di Altivole finisce nell’occhio del ciclone: la Procura indaga i vertici per una presunta maxi-frode al fisco. Il collegio sindacale della società chiede la sostituzione degli amministratori in carica. Antonio e Loretta Velo, padre e figlia, domandano aiuto a Siro Cabrele, già sindaco della società che accetta e propone la strada: creare un nuovo cda senza i Velo e dar vita a tre società (newco) controllate con quota di maggioranza dalla capogruppo, affidando a queste tutta l’attività operativa.


Nascono la Velo Engineering srl, la Velo Automation & Service srl e infine la Officina Velo srl ( oggi oramai vuote o fallite). In tutte e tre Velo spa detiene il 60%, Cabrele personalmente il 20% e il rimanente 20% Dalle Nogare.
A quel punto scatterebbe il blitz: Cabrele e Dalle Nogare, convocano un cda deliberando un aumento di capitale delle tre società. Loro rappresentano sia Velo, sia le tre newco, «in palese conflitto d’interesse», secondo la denuncia. Come consiglieri della Velo non sottoscrivono l’aumento di capitale. In veste di azionisti delle Newco, invece, sì. Risultato: un colpo nell’ombra che consegna loro la maggioranza delle tre società. Un’operazione che la famiglia Velo ha denunciato al tribunale di Venezia, rilevando nell’aumento di capitale “finalità fraudolente” per far perdere all’ex patrono il controllo sulle tre newco.

Nella denuncia presentata da Velo si fa riferimento anche ad altri presunti comportamenti illeciti di Cabrele ( che tra l'altro presentò pure istanza di fallimento nei confronti della Velo) e Dalle Nogare.  Prelievi di denaro senza autorizzazione.

La Procura di Treviso ieri ha chiesto e ottenuto le due misure cautelari. Dalle Nogare è titolare, con la madre, della Dalex azienda che produce sistemi oscuranti di Mansuè. «Quest'epilogo riguarda la vicenda giudiziaria Velo, non c'entra con la Dalex guidata oggi da un amministratore delegato esterno». fanno sapere dall'azienda. «Questo passaggio fa chiarezza su quanto è accaduto alla Velo», dichiara l'avvocato Francesco Murgia che rappresenta i Velo.

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