Vecchie osterie, nasce un archivio

MONTEBELLUNA. Un archivio della Montebelluna contemporanea: è l'idea venuta al sindaco Marzio Favero vedendo la mostra fotografica realizzata da Giuseppe Filippin sulla città dagli anni Cinquanta agli anni Settanta. «Direi che ha fatto una pregevole opera di raccolta delle testimonianze fotografiche -dice il sindaco- e partendo proprio da questa vorrei realizzare un archivio della Montebelluna moderna perché penso che le famiglie abbiano degli album fotografici interessanti per ricostruirne la storia». Intanto la mostra è stata prorogata fino al 20 ottobre con apertura dal giovedì alla domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30 all’ex Tribunale. Quindi un archivio della Montebelluna moderna partendo dal nucleo messo assieme da Giuseppe Filippin. Ma una Montebelluna già cambiata, trasformata, irriconoscibile. Come nelle osterie. Ce ne sono ancora? «No -dice Filippin- non ci sono più le osterie di una volta. Sono tutte sparite. Frasca Serena ha ricostruito l'immagine di una osteria, anche le Cavane, ma sono cose diverse dalle osterie che c'erano in quegli anni». E infatti la carrellata di foto che ritraggono le osterie di qualche decennio fa mostrano una Montebelluna del tutto diversa, a tanti sconosciuta. Chi si ricorda più della trattoria Venezia? Allora era frequentatissima e si trovava alle spalle di quello che è attualmente l'albergo Al Gallo chiuso da tanti anni. In quella trattoria si facevano banchetti di matrimonio, ritrovi conviviali per i maggiorenti della città. E Al Carpen, gestito dal 1960 al 1972 da Fernanda Colbertaldo e poi da Gino Comin e ora negozio di scarpe ortopediche all'angolo di via Togliatti? E si può continuare con l'albergo Nazionale di viale della Vittoria gestito dalla famiglia Breda in quegli anni che pochi metri più in là aveva l'osteria dalla Gilda. E chi si ricorda di una osteria che era allora una istituzione, l'osteria dalla Screcola in località Pilastroni. C'era pure l'osteria "Bee gambe". Solo i più vecchi si ricordano poi di Italo Pancera e del suo bar gelateria con giardino interno in corso Mazzini, era il bar Sport. Pure la mitica Taverna compare nelle foto, il locale dei fratelli Santinon ritrovo di mezza Montebelluna che ha lasciato il posto al negozio Geox. E tanti altri, come l'elegantissimo Caffè Teatro quando occupava la parte ovest dell'attuale filiale di Veneto Banca e stendeva i suoi tavolini in piazzetta Dall'Armi. (e.f.)
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