«Questo pranzo è troppo costoso», salta la festa per i 100 anni della chiesa
Scontro tra il consiglio pastorale di Varago e gli organizzatori della celebrazione di Santa Maria Assunta: ecco cosa è successo

Uno scontro sul menù manda a monte la festa per i 100 anni della chiesa di Varago. Doveva essere una giornata di gioia, una celebrazione per ricordare l’inaugurazione della chiesa di Santa Maria Assunta, simbolo della frazione di Maserada Invece, l’evento ha avuto un amaro epilogo: i festeggiamenti, previsti per il 20 e 21 settembre, sono stati annullati. Il motivo? La divergenza sul menù del pranzo domenicale, che ha spaccato il fronte degli organizzatori.
Il tutto era nato dalla volontà del Consiglio Pastorale e dell’Ente Feste Vagaresi di celebrare il centenario dell’inaugurazione della chiesa, avvenuta il 14 febbraio 1925. Per la due giorni il programma aveva previsto un concerto corale in chiesa e, per la domenica, l'esibizione dei Campanari di Bergamo. Ma tutto è crollato di fronte a un'insormontabile questione culinaria. Al centro della disputa, il pranzo della domenica. Il Consiglio Pastorale ha proposto lo spiedo, un piatto che l’Ente Feste Vagaresi ha ritenuto eccessivamente costoso.
«C’è sempre una prima volta: dopo 53 anni di attività mi trovo per la prima volta a dover cancellare un evento - spiega l'amministratore delegato dell’Ente, Graziano Fabris - è con amarezza estrema che mi accingo ad annullare una festa annunciata e attesa da tutti noi: la festa della comunità per festeggiare i 100 anni della nostra chiesa».
Riavvolgendo il nastro, Fabris racconta come l'Ente Feste avesse accolto la proposta di collaborazione. «Abbiamo subito pensato a una festa tutti insieme: alla parrocchia la parte ecclesiastica, a noi la gestione della parte culinaria e dell’intrattenimento». Il programma era quasi completo e persino un’esibizione di chioccolatori, ossia l’imitazione del canto degli uccelli. Ma la frattura si è consumata proprio sul menù.
«L'Ente Feste - continua Fabris - ha proposto piatti meno costosi e più vari, in linea con la propria esperienza ultradecennale. Il Consiglio Pastorale, invece, si è fermato sul suo irrinunciabile spiedo, proponendo di reperire pane, vino, salumi e formaggi da altre fonti per integrare il pasto. Il costo? 16 euro a testa, per un’intera famiglia è troppo soprattutto per una festa che vuole essere aperta a tutti».
La condizione per l’Ente è inaccettabile sia per questioni di principio che, soprattutto, per ragioni di responsabilità civile in caso di problemi: «Se qualcuno si fosse sentito male la responsabilità sarebbe stata tutta della nostra associazione. A ognuno il proprio mestiere in base alle proprie capacità ed esperienza. Non doveva andare così». L'annullamento ha anche delle conseguenze economiche dirette per l'Ente Feste, che dovrà pagare una penale del 50% sul contratto già stipulato con i Campanari di Bergamo (il prezzo era di 850 euro per l’esibizione) e l'intero costo del libro stampato per l’occasione. «Tutto questo per voler fare di riffa e di raffa lo spiedo - conclude Fabris -. Speriamo sempre in un rinsavimento della controparte. Si può ancora fare: c’è tempo fino a giovedì, oltre non saremmo in grado di organizzarci». —
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