Valigia piena di viagra Fermato all’aeroporto
Il viaggio di ritorno dalla vacanza in Thailandia era ormai quasi terminato. Mancava un ultimo controllo, all’aeroporto Marco Polo. E proprio qui, gli addetti alla sicurezza hanno notato qualcosa che non andava: 300 bustine monodose di viagra d’importazione. Per questo motivo, un uomo di 61 anni, residente nella zona di Mogliano, è finito a processo. Secondo la pm Antonia Sartori, l’accusa è quella prevista dall’articolo 50 e 55 del codice comunitario sui medicinali per uso umano: «Nessuno può produrre sul territorio nazionale, anche a solo scopo di esportazione, un medicinale senza l’autorizzazione dell’Aifa (l’agenzia del farmaco), che viene rilasciata solo dopo una verifica ispettiva per controllare che chi la richiede dispone di personale qualificato e di mezzi tecnici adeguati. L’uomo rischia adesso una condanna tra i sei mesi e un anno, con un’ammenda da diecimila fino a centomila euro. I fatti risalgono al novembre 2017. L’uomo è stato fermato all’aeroporto Marco Polo dopo essere atterrato con un volo della Qatar Airways in arrivo da Doha e proveniente da Bangok. L’uomo, per come ricostruito dall’accusa, aveva importato nel territorio italiano sei confezioni da cinquanta bustine monodose ciascuna di “Kamagra 100 mg Oral Jelly”. Si tratta di un farmaco che contiene il principio attivo del Sildenafil, utilizzato principalmente nella terapia della disfunzione erettile. Il problema è che a mancare era l’autorizzazione all’importazione. Il 9 luglio, davanti alla giudice Michela Rizzi, è previsto l’interrogatorio dell’imputato. —
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