Vaccini, i bambini non in regola dall'11 marzo esclusi dagli asili di Treviso

TREVISO. Tempo scaduto. Da oggi è fissato il termine per mettersi in regola con le vaccinazioni obbligatorie e da domani le scuole inizieranno ad affrontare i casi degli alunni inadempienti. Da adesso in poi l'autocertificazione non vale più. Per i piccoli da 0 a 6 anni, senza libretto vaccinale in ordine, la norma prevede l'esclusione da scuola. Per i ragazzi da 6 a 16 anni, invece, scatteranno multe da 100 a 500 euro.
LA SITUAZIONE. Secondo l'Usl 2, i bambini delle materne che domani rischiano di non poter più entrare in classe sono 600 in provincia di Treviso. «Ci muoveremo come prevede la legge. Saremo sempre pronti a vaccinare i ritardatari, ma il tempo stringe e chi non ha le certificazioni a posto resterà fuori dall'asilo», sottolinea Francesco Benazzi, direttore generale dell'Usl di Marca. Secondo il provveditorato il numero maggiore di bimbi inadempienti è iscritto alle paritarie. «Credo che il problema delle inadempienze all'obbligo vaccinale sia più marcato tra gli alunni delle scuole paritarie, mentre alle statali c'è stato un maggiore adeguamento» spiega Barbara Sardella, dirigente dell'ufficio scolastico di Treviso. Che ne sarà dei 600 alunni che non hanno nemmeno iniziato il ciclo delle profilassi?
«Le scuole agiranno in autonomia: chi ha un appuntamento vaccinale valido domani verrà ammesso come sempre in classe, se invece non ci sono né il certificato vaccinale né l'appuntamento, le scuole dovranno adempiere agli obblighi di legge», ricorda Sardella. Il provvedimento ministeriale prevede che da 0 a 6 anni ci sia la sospensione della frequenza scolastica, mentre da 6 a 16 una multa salata.
I RITARDATARI. Alcuni genitori si stanno muovendo in extremis e stanno contattando gli ambulatori vaccinali per fissare un colloquio. «La situazione è in divenire, alcune famiglie ci hanno interpellato e noi siamo pronti a rispondere» conferma il dottor Sandro Cinquetti responsabile del dipartimento di Prevenzione. Una trentina di bambini "vaccinati zero" ha deciso all'ultimo di aderire al percorso di profilassi.
«Alcuni sono stati spinti dal fatto che la normativa non è cambiata e quindi un'eventuale esclusione scolastica dei figli rappresenterebbe un problema serio, specie per i genitori che lavorano» aggiunge il dottor Cinquetti. Massima attenzione viene riservata al rispetto delle scadenze per quanti hanno un appuntamento per le immunizzazioni non ancora effettuate. «Per questi ultimi, noi accettiamo i rinvii formalmente richiesti e motivati, ma non quelli “finti” che ad oggi sembrano essere una decina- conclude Cinquetti - ben venga se il genitore attesta che il figlio era ammalato e non poteva essere vaccinato quel giorno, ma non le scuse».
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