Un’odissea per disdire i vigilantes

CASALE. Vigilanza privata giudicata insoddisfacente: disdire il contratto diventa un'odissea che dura da più di due anni. Una casalese, C.S. le sue iniziali, si è rivolta all'Adico, l'associazione difesa consumatori, per denunciare quanto sta vivendo. La donna ha stipulato il contratto con l’allora Vigile San Marco il 1 agosto 2004 e ha dato disdetta il 31 gennaio 2009. La motivazione era il cambio di abitazione, ma alla base c'era una generale insoddisfazione per il servizio. «Basti dire che durante una vacanza in Brasile ci hanno chiamati perché avevamo subìto un’infrazione a casa, senza aver nemmeno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine», racconta la cittadina, «al momento della firma del contratto ci avevano garantito che le loro auto di pattuglia sarebbero state sempre in circolazione, ma alle parole non sono seguiti i fatti». Dopo la disdetta, i tecnici della società tolgono gli apparecchi installati in comodato d’uso ai telefoni della casa della cliente: a quel punto la donna considera chiuso il rapporto con quella che da Vigile San Marco diventa Sicurglobal, con sede a Mestre, quindi fusa in Axitea. Per tutto il 2009 la donna continua a ricevere le fatture come se beneficiasse ancora del servizio, ma non le paga. La scorsa primavera, la sgradita sorpresa: un sollecito di pagamento da quasi 700 euro. La casalese si rivolge all’ufficio legale di Adico per diffidare la società, chiedendo anche i danni. Sotto accusa le condizioni vessatorie per la rescissione del contratto: se la comunicazione non viene inviata entro i tempi previsti, Axitea infatti applicherebbe il rinnovo tacito per altri tre anni. (ru.b.)
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