«Unindustria ritiri il suo inceneritore»

MOGLIANO. «Unindustria deve ritirare il progetto dell'inceneritore». Un coro unanime degli amministratori dei Comuni di Mogliano, Quarto d'Altino, Marcon, Preganziol e Casale sul Sile si leva contro gli industriali trevigiani in vista dell'approvazione definitiva del piano rifiuti regionale. «Abbiamo vinto tante battaglie, ma continuiamo a tenere la guardia alta», ha sottolineato l'assessore moglianese all'ambiente Davide Bortolato. Ieri mattina i Comuni interessati dal progetto di Unindustria Treviso (in collaborazione con Green Holding) hanno ribadito congiuntamente il loro no all'inceneritore. Oltre a Bortolato, alla sindaca di Quarto d'Altino Silvia Conte, all'assessore all'ambiente del Comune di Casale sul Sile, Massimo Da Ros, hanno parlato anche il presidente del comitato “No inceneritore” Giorgio Massimi e il presidente dell'omonima commissione consiliare Ottorino Celebrin.
I diversi Comuni del territorio compreso tra le provincie di Treviso e Venezia già nel 2009 si erano uniti in convenzione per contrastare il progetto che, nei piani di Unindustria, avrebbe dovuto portare a bruciare 250mila tonnellate l'anno di rifiuti speciali nei cieli di Bonisiolo. Oggi, complice anche l'arresto nel 2009 di uno dei soci dell'operazione (l'imprenditore Giuseppe Grossi), l'ipotesi dell'inceneritore sembra più che scongiurata: «La Regione in fase di adozione del nuovo piano rifiuti», spiega l'assessore Bortolato, «ha recepito alcune istanze che su nostra proposta sono state avanzate dalla Provincia di Venezia. Prendiamo atto con soddisfazione che non sono previsti nuovi impianti, ma la formidabile mobilitazione dei cittadini che negli anni scorsi hanno fatto sentire la loro contrarietà a questi progetti scellerati ci convince ancora a far valere anche i principi della raccolta differenziata spinta, del riciclo e della tutela della salute».
Vanno in questo senso le osservazioni che sono state presentate da questo pool di battagliere amministrazioni locali. Non manca la bacchettata alla Regione per aver di fatto ostacolato il dialogo e il confronto sul tema: «Ci hanno invitato alla presentazione del piano il 17 maggio e il termine ultimo per la presentazione delle osservazioni era fissata per il 22», fa notare il sindaco di Quarto d'Altino, «Non ci siamo però fatti trovare impreparati. Chiediamo quindi con forza che venga inserito nelle attività di monitoraggio l'impatto sulla salute della popolazione e che vengano introdotti incentivi concreti per la riduzione alla fonte dei rifiuti».
Nel constatare che il progetto di Unindustria, con i suoi due camini, giace ancora nei cassetti della Regione, alla fine della conferenza stampa il più perentorio è stato Ottorino Celebrin: «Devono ritirare i progetti». Solo così gli amministratori, che in perfetto stile bipartisan hanno collaborato tra loro negli ultimi 4 anni, potranno dormire sonni tranquilli, ma non troppo: «È una buona notizia», conclude Bortolato, «che anche l'inceneritore di Fusina venga un po' alla volta chiuso. Ora tocca a noi ridurre i rifiuti».
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