Un’azienda da 6 milioni di fatturato
CASTELFRANCO. Fraccaro Spumadoro: molti si saranno chiesti perché accanto al cognome di famiglia sia stato aggiunto questo appellativo che campeggia nell’insegna dello stabilimento di via Circonvallazione. All’origine c’è una esclamazione di Ferruccio Fraccaro: quando stava sperimentando i primi prodotti da forno, vedendo il lento lievitare di una treccia, non ebbe dubbi a dire che si trattava di una vera spuma d’oro. Effetto di un sapiente dosaggio di ingredienti, in primis il lievito, che per tradizione alla Fraccaro è sempre stato lievito madre, ovvero il lievito naturale prodotto non chimicamente. Un’attenzione alla salute e all’ambiente che si rivela anche nella scelta del confezionamento dei prodotti, sempre riciclabile, e dalla scelta avvenuta cinque anni fa di alimentare gli ambienti di lavoro e le celle di lievitazione con il fotovoltaico. Ma la Fraccarro costituisce anche un esempio efficace di passaggio generazionale che spesso crea problemi piuttosto difficili in un’azienda: la soluzione è stata quella di mantenere l’esatta divisione societaria dei fratelli Ferruccio, Luigino e Antonio. Ora l’amministrazione della società è affidata a tre dei rispettivi figli, ovvero Luca, Michele e Maria Rosa. Quaranta dipendenti fissi e altrettanti stagionali per affrontare il periodo di maggior carico di lavoro, la Fraccaro Spumadoro ha un fatturato di sei milioni di euro, proveniente dal mercato nazionale e dall’export: la “gondoeta” e gli altri prodotti arrivano anche in Canada, Usa e Australia. In questi anni ha puntato molto sulla produzione biologica (altra scelta derivante dallo spirito “green” dell’azienda) e a quella vegana. (d.n.)
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