Una pallottola all’avvocato Capraro

Il proiettile in una lettera anonima recapitata martedì nel suo studio: «Te la faccio pagare». Paura per il professionista

Una busta bianca, anonima, dentro la pallottola di una pistola e poche righe battute a macchina: «Te la farò pagare». È il messaggio, drammatico, ricevuto tre giorni fa dall’avvocato Fabio Capraro.

La lettera, senza bollo nè affrancatura, è stata recapitata martedì mattina dal postino in via Santa Margherita, nella cassetta delle lettere dello studio del noto professionista. A prenderla e in mano ed aprirla è stata la segretaria, che ha immediatamente avvertito il legale già a lavoro nella stanza adiacente. La busta non presentava alcun segno distintivo, nè francobollo nè annullo. Una comune busta da lettere di medio formato. E non aveva alcuna particolarità nemmeno il foglietto di carta che racchiudeva la pallottola (probabilmente adatta ad una rivoltella), quello sul quale una comune stampate a toner d’inchiostro aveva battuto il messaggio minaccioso.

Immediata la telefonata ai carabinieri, che sono arrivati sul posto, hanno visionato la lettera e contattato i colleghi della scientifica per repertare il materiale poi portato in caserma. Ovvia la denuncia formalizzata circa un’ora più tardi dall’avvocato, incredulo e spaventato. Nè lui, nè il suo studio erano mai stati oggetto di simili intimidazioni. Con i militari l’avvocato ha provato a stilare un primo resoconto del’accaduto, ripercorrendo le vicende delle ultime settimane alla caccia di altri possibili indizi legati alla pallottola. Una ricerca difficilissima, perchè pare che cellulari e telefoni fissi non abbia ricevuto chiamate anonime o particolari. «Non so che pensare» ha detto il noto avvocato agli investigatori che ora stanno cercando di ricostruire il viaggio della lettera passando in rassegna anche i filmati di alcune videocamere.

Si cerca di capire, innanzitutto, se la lettera facesse realmente parte del pacchetto consegnato dal postino, o se invece non fosse già tra la corrispondenza nella cassetta postale. Fondamentali saranno poi i rilievi per verificare la possibile presenza di impronte digitali (sul foglio, sulla busta o sulla pallottola), e le verifiche sulla «linea di battitura» della stampante. Gli investigatori, con l’aiuto dell’avvocato, stanno poi passando in rassegna gli ultimi casi gestiti dal legale per capire – ed è questa la prima ipotesi di lavoro – se le minacce arrivino da qualcuno che abbia incrociato Capraro nelle aule di Tribunale. Una ricerca non facile, vista l’ampia gamma di impegni professionali del suo studio. Ad ora, il caso di annuncia come un vero giallo. Il professionista pare sia stato messo sotto sorveglianza discreta, ma costante.

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