Una nuova vasca di 25 metri per la piscina di via Redipuglia

Il Comune ha allo studio la riorganizzazione del  polo sportivo con otto corsie  utili anche per l’uso agonistico correggendo i difetti attuali

CASTELFRANCO. Piscina comunale, è fondamentale mettere mano a un progetto definitivo che guardi da qui ai prossimi trent’anni. Il tema è stato al centro giovedì sera della commissione lavori pubblici, dopo l’annuncio che l’orientamento dell’amministrazione è creare una nuova vasca lunga venticinque metri e con otto corsie: una struttura diversa dall’attuale, ma che permetterebbe anche un uso agonistico, “correggendo” il progetto preliminare che riguardava la riorganizzazione di tutto il polo sportivo di via Redipuglia. «Abbiamo perso un anno», dichiara il consigliere M5S Andrea Bambace, «perché già in quella fase si doveva pensare a questa ipotesi che permetterebbe alla piscina di essere maggiormente attrattiva rispetto ad ora».

Ma per gli assessori Roberto Filippetto e Gianluca Didoné quel progetto dava una visione di insieme, non scendeva nei dettagli: «Per questo oggi ci ritroviamo a discutere su quale sia la migliore soluzione per l’impianto natatorio cittadino». E occorre pensare anche alle modalità di finanziamento: il Comune esclude il project financing «in quanto», spiega Filippetto, «esperienze simili si sono dimostrate fallimentari circa una piscina, a parte in un paio di casi». A dare l’orientamento ci penserà Cps, la municipalizzata a cui era stata data la gestione della piscina anche in vista di una nuova struttura che si era pensato realizzare nella zona dei centri commerciali: ma poi il Comune ha ritenuto opportuno mantenerla nella sede attuale. «Non vi è uno standard unico per un impianto dedicato al nuoto», ha spiegato il direttore Massimo Melato, «per cui attendiamo le indicazioni dell’amministrazione: quello che deve essere imprescindibile è la sostenibilità. Un investimento di tre milioni di euro deve sostenersi con entrate che vanno dai 700mila agli 800mila euro all’anno: ovviamente per i lavori vi sono varie forme di finanziamento, soprattutto quella riservata agli impianti sportivi». Si tratta quindi di tenere in considerazione molteplici fattori. Per quanto riguarda l’agonismo, che potrebbe rendere la piscina attrattiva anche ben al di là dell’area della Castellana, il suggerimento del consigliere Gianni Fiscon (tra l’altro consulente in ambito sportivo nella sua professione di architetto) è di tenere in considerazione non solo le indicazioni del Coni ma anche quella della Federazione nuoto: «Spesso vi sono impianti costosissimi che poi non sono omologabili per le gare, in quanto le prescrizioni sono diverse tra i due enti». Dal capogruppo Pd Sebastiano Sartoretto la proposta di confrontarsi su una bozza di progetto: «Le indicazioni arrivate sono state molteplici: è opportuno capire in che modo possano concretizzarsi» . —

D.N.

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