Una folla per l’addio a Edoardo «Ho visto la pace nel suo volto»

MANSUÈ-FOSSALTA MAGGIORE. Commossa e numerosa la partecipazione ieri pomeriggio durante l’ultimo saluto a Edoardo Schipol, il bambino di 11 anni, venuto a mancare domenica, nel reparto di oncoematologia pediatrica dell’ospedale di Padova, dopo una dura lotta contro la leucemia durata cinque anni. Oltre 700 le persone che si sono strette attorno alla famiglia Schipol, al papà Giovanni, alla mamma Claudia e ai fratelli Claudio e Roberto. La comunità di Fossalta Maggiore e la comunità romena si sono riunite prima nella chiesa evangelica Biserca Philadelphia a Mansuè poi nel cimitero del paese per dare l’ultimo sofferto saluto al piccolo guerriero Edoardo. Accorata la predica del pastore Marius Livano. «Edoardo a 11 anni è andato via da questa terra, la morte non è la fine ma è solo l’inizio, oggi dobbiamo mettere questo nel nostro cuore oltre ai ricordi di Edoardo» ha detto il celebrante «Sono stato da Edoardo prima che se andasse, benché non riuscisse più a parlare ho visto la pace e la tranquillità sul suo volto. Una cosa che mi ha colpito è stata nel suo ultimo giorno chiedeva alla madre di leggerle la bibbia, gli piaceva molto».Impossibile per la folla accorsa trattenere le lacrime durante le testimonianze delle maestre, i compagni di classe e i medici che hanno descritto Edoardo come un ottimo amico. «Edoardo aveva compiuto 11 anni il 3 gennaio» ha raccontato una bambina durante la cerimonia «gli piaceva molto giocare con i Lego e sognava di fare da grande tante cose utili per gli altri, un suo grande desiderio era quello di avere un cagnolino tutto suo, amava l’amicizia e la gentilezza e aveva tanto rispetto per le persone e gli oggetti che lo circondavano». Parole che con la loro innocenza e trasporto hanno fatto ancora più commuovere i partecipanti all’addio a Edoardo. Presenti alla cerimonia il parroco di Fossalta Maggiore don Luca Modolo e l’amministrazione comunale. —

G.G.