Una finestra sul mondo Ritmi e danze fa 23 anni

Nel weekend la rassegna interculturale nata attorno alla Casa di accoglienza Centrale sarà il tema dei muri, con ospiti, musiche e cucine da mezza Europa





Giavera torna ad essere la capitale d’Italia dell’inclusione e della intercultura. Compie 23 anni il festival “Ritmi e Danze dal Mondo”, la risposta civile ai muri che spuntano in più parti del mondo. Da quest’anno un’edizione «concentrata» in un fine settimana a Giavera perché ad agosto il festival si trasferirà per tre giorni in un piccolo paese sulle alture tra Grecia e Albania.

Nato nel 1996 con l’idea di aprire lo sguardo all’incontro tra il nostro Paese e le comunità di immigrati, quando ancora il fenomeno migratorio era in stadio embrionale, il festival è partito attorno alla Casa di accoglienza di Giavera, giusto accanto al cimitero britannico; poi ha trovato spazio allo stadio comunale per approdare infine nel parco di villa Wasserman, diventata un’autentica e multicolore agorà del Nordest. Nel corso degli anni ha ospitato il meglio della tradizione civile internazionale: da Marco Paolini a Moni Ovadia, da Franco Battiato ad Andrea Segre.

Un festival capace di trasformare un piccolo paese ai piedi del Montello in un “ombelico del mondo”. Con una media negli ultimi anni di quasi 30 mila presenze, ospiti da 150 paesi, una squadra di 400 volontari e una quarantina di associazioni organizzatrici, in gran parte associazioni culturali di immigrati residenti nel trevigiano, molti diventati ormai cittadini italiani.

Sabato e domenica il parco di Giavera si tingerà di mille colori. Quest’anno il festival cade giusto nei giorni in cui tornano a risuonare parole come "Brennero blindato" e muri in mezzo mondo. Nonostante questo e forse a maggior ragione, Giavera è pronta a ricominciare una festa capace di essere la risposta chiara del mondo dell'associazionismo trevigiano alla paura che sta prendendo piede in questi giorni sulla scena internazionale intorno alla spinosa questione migratoria. Una risposta di apertura a un mondo che si sta chiudendo. Esattamente come l’anno scorso Ritmi e danze del mondo diventò protagonista della partecipatissima «Marcia dei millepiedi» in risposta allo striscione contro i richiedenti asilo nella ex polveriera di Volpago: «Benvenuti sul Montello: sarà il vostro inferno» recitava lo striscione dietro al quale sfilavano amministratori e politici di rilievo. In migliaia si mobilitarono.

La due giorni di Giavera si chiama "MicroMacroGFest", poi ad agosto - il 24, 25 e 26 – il festival porterà la sua carovana di colori e culture sulle alture di Konispol, tra la Grecia e l'Albania.

Attesi dunque a Giavera , ospiti ed eventi culturali da tutto il mondo. Tema scelto per la 23esima edizione: "Occhi aperti sul mondo... un salto in altro". Tra gli ospiti l’ex Direttore de l’Economist Bill Emmot, l’antropologo e giornalista Duccio Canestrini, il genetista Guido Barbujani, il giornalista e scrittore Stefano Liberti, la giornalista di “Internazionale” Annalisa Camilli, la scrittrice premio internazionale "Writing for Central and Eastern Europe" Azra Nuhefendic, il fotoreporter Emanuele Confortin e naturalmente musica e spettacoli da tutto il mondo. —



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