Una domus pompeiana a Oderzo

Ricostruita al computer l’antica villa romana, tutto esaurito a palazzo Foscolo per la presentazione

ODERZO. Una spettacolare ricostruzione tridimensionale delle aree archeologiche opitergine ha restituito l’immagine di come erano duemila anni fa la domus dei quattro tricilini, il foro romano e la basilica. I reperti sono emersi nella zona detta “del Foro romano”, in centro città. Ma la ricostruzione tridimensionale commissionata dal Lions Club di Oderzo, ora rappresentato dal presidente Giancarlo Casetta, alla ditta Panebarco di Ravenna, ha ottenuto il risultato di far rivivere la zona monumentale dell’antica Opitergium sulla base rigorosa dei resti visibili, dei documenti d’archivio e dei reperti conservati nel museo Eno Bellis. Il video, costato due anni di lavoro, è stato donato dal Lions alla Fondazione Oderzo Cultura. I tecnici che hanno lavorato per la Panebarco, hanno scoperto un fatto eclatante. «La domus di Oderzo», spiegano, «è assimilabile alle domus di Pompei. Infatti è stato possibile procedere alla ricostruzione tridimensionale, proprio comparando la domus di Oderzo alle ville pompeiane. La nostra era un’abitazione per personaggi di alto rango, vissuti fra il primo e il terzo secolo dopo Cristo, di oltre 1500 metri di superficie, con ben quattro tricilini, le sale da pranzo, il cortile interno, la fontana, i servizi, la cucina e le botteghe che davano verso l’esterno. Abbiamo potuto ricostruire anche l’intonaco interno, frammentario, ma di grande pregio. Ci sono oltre 100 casse con i frammenti conservati nel museo». Le decorazioni, ben riprese nel video, mostrano immagini di frutta, di foglie, decorazioni astratte. Ma colpisce il colore: pareti intere colorate del tipico “rosso pompeiano”. Elementi che rimandano a un contatto diretto fra i canoni decorativi e costruttivi in uso a Pompei e quelli di Oderzo. Il video mette in evidenza anche gli arredi e le lapidi, sempre partendo dai reperti trovati negli scavi. E c’è anche la “quota rosa” dell’antichità: la pavimentazione del foro romano, attiguo alla domus fu pagata da una matrona: Volcenia Marcellina. Il video ricostruisce anche la zona del foro, la basilica a due piani sorretta da un doppio colonnato marmoreo e le botteghe, molto simili a quelle di Pompei. L’interesse per questa ricostruzione è stato dimostrato dall’enorme affluenza di pubblico alla presentazione. Solo posti in piedi, nelle sale di palazzo Foscolo.

Giuseppina Piovesana

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