Un rito medievale in diretta internet per la nuova badessa

VITTORIO VENETO. Era dal 1500 che nella Chiesa non veniva benedetta una madre abbadessa di un monastero di clausura. Ieri pomeriggio è accaduto, a San Giacomo, secondo la consuetudine democratica benedettina. Madre Aline, nata soli 34 anni fa a Macapà, nel cuore della foresta amazzonica, ha ricevuto l’antica benedizione e, quindi, insediata nel ruolo di abbadessa, dall’abate generale dei Cistercensi, padre Mario Giuseppe Lepori, alla presenza del vescovo Corrado Pizziolo, di numerosi sacerdoti, delle 26 monache di clausura e di così tanti fedeli che la chiesa non è riuscita a contenere tutti. La chiesa del monastero è divisa a metà da un muro, con un’apertura. Il sacerdote celebra la messa dalla parte dei fedeli, rivolto verso il coro interno, occupato dalle monache. Coro interdetto ad ogni estraneo, ma ieri sono entrate, per la prima volta, le telecamere della “Tenda Tv”, il vescovo Pizziolo, gli altri celebranti. Dall’altra parte della chiesa, invece, uno schermo televisivo permetteva di vedere le immagini. E madre Aline, figlia di una famiglia di editori dello Stato di Macapà, si è fatta in questo modo vedere nel suo Paese, via streaming, da dove è partita subito dopo la laurea, nel 2005, per entrare in clausura a San Giacomo. «Questo è un momento davvero straordinario» ha salutato Pizziolo, di grande significato per tutta la Chiesa. Padre Lepori ha raccomandato la preghiera, perché – ha spiegato tra l’altro – «non c’è comunità senza problemi, senza miserie, senza peccato, senza divisioni». Suggestivo il rito, dopo l’omelia. Aline, dopo essere stata formalmente interrogata dall’abate, si è distesa a terra e i fedeli hanno invocato i santi, cantando con le antiche melodie. Padre Lepori ha consegnato ad Aline, la regola di San Benedetto e il pastorale in legno, le ha messo l’anello al dito. Aline è andata quindi ad abbracciare le altre monache. Rimarrà in carica per sei anni. «Sono felice – aveva ammesso Aline, prima della celebrazione (era presente anche la sua famiglia, arrivata dal Brasile) – perché non sono stata io a scegliere il Signore, ma è stato lui a scegliermi». Aline, dunque, sarà d’ora in avanti la responsabile di una comunità che si alza alle 5 del mattino e va a riposarsi solo alle 21.20. (f.d.m.)
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