Un ranger per i maleducati del Tempietto

REFRONTOLO. Arriva il “ranger” per il Tempietto Spada. È uno dei luoghi simbolo di Refrontolo, ma molto spesso i suoi avventori se ne dimenticano, trattandolo come una discarica a cielo aperto. Il Comune ha annunciato quindi un giro di vite per chi non rispetterà la pulizia e il decoro della sala accanto al Tempietto, opera d’arte donata a Refrontolo dalla nobile famiglia veneziana Spada. La sala, all’interno di un edificio a qualche decina di metri dal Tempietto, viene spesso affittata a privati per feste di vario genere, ma risente delle cattive abitudini dei suoi frequentatori. L’annuncio è stato dato in consiglio comunale dal sindaco Loredana Collodel, che a difesa delle strutture pubbliche schiererà quindi un consigliere di maggioranza (Nicola Antoniazzi), con il compito di controllare come gli avventori hanno lasciato gli spazi loro concessi.
L’ultimo episodio in ordine di tempo ha mandato su tutte le furie il primo cittadino. Nella sala ristoro sulla collina del Tempietto Spada, dopo l’ennesima festa, sono stati trovati i bagni in disordine, le stanze sporche, gli oggetti spostati. Un episodio che ha ricordato, per certi versi, quanto capitato qualche settimana fa all’Osteria senz’Oste sui colli di Valdobbiadene, dove qualcuno (oltre a non versare alcuna offerta per il cibo consumato) ha lasciato i locali in uno stato assai poco dignitoso. Situazioni diverse, ma la mancanza di rispetto per un bene a disposizione della collettività è identica. Prima di entrare nella sala ristoro di Refrontolo, che non è ad accesso libero e va prenotata, si versa una cauzione, ma nemmeno questo sembra abbastanza per dissuadere i maleducati: d’ora in avanti, dalla caparra saranno tolte anche le ore di lavoro del personale del Comune necessarie alla pulizia e alla sistemazione dei locali. La Collodel ha preso la decisione incalzata dal susseguirsi di questi episodi: «Chi utilizza la sala deve capire che non ci si può divertire e basta, dopo bisogna anche pulire, «ha rimarcato il primo cittadino, «e chi non lo fa, paga. Il bene della comunità va tutelato». Tanto più che, in futuro, l’area del Tempietto sarà ancora più utilizzata per feste, private e pubbliche, visto il definivo addio all’area vicino al Molinetto. (a. d. p.)
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