«Un ragazzo d’oro, gentile e preciso»

Cresciuto del Motoclub Gaerne, da poco correva con il Monticano: «Una furia delle due ruote»

ODERZO. Davide Zanuto era per così dire figlio d’arte. Dal papà Claudio aveva ereditato quella passione sfrenata per la due ruote. «Era stato lui, piccolissimo, 5-6 anni a chiedere la moto a Claudio», lo ricorda con grande affetto Cristian Ciot, presidente del Motoclub Monticano di Gorgo, «Gentilissimo, timido, quasi... irreale. Ma poi in sella alla moto si trasformava: energia pura. Aveva un indubbio talento».

Davide, carattere buono, si scatenava sulla Yamaha. «Era un crossista nato», continua Ciot, «Preciso, pignolo. Aveva voluto una grafica sua per la sua Yamaha YZ125. Gliel’abbiamo preparata noi, qui, in officina a Gorgo». Papà Claudio gli aveva trasmesso l’amore per la moto. Lui, che in gioventù si era divertito sulle due ruote, ora si appassionava alle imprese del figlio. «Il mercoledì pomeriggio», racconta Ciot, «non appena il lavoro glielo permetteva, prendeva il camper, caricava la moto e aspettava Davide fuori dalla scuola per portarlo ad allenarsi in pista, a Paese o anche qui a Gorgo al Boschetto».

L'ultimo podio di Davide

Padre e figlio legatissimi da quella passione. Davide aveva cominciato a cimentarsi con le due ruote in maniera “seria” all’età di otto anni. Tesserato con il Motoclub Gaerne di Coste di Maser, era cresciuto nel club guidato da Gianni Gazzola, che così lo ricorda: «Un bravissimo ragazzo, con una famiglia splendida che lo seguiva e lo incoraggiava. Sempre tra i più veloci, quest’anno stava lottando per il terzo posto nell’ultima gara di campionato. Davvero una tragedia grande: pur avendo cambiato club dal dicembre scorso lo sentiamo come uno di noi e per noi è una tragedia grande». Davide, serio e mai sopra le righe, tifava per i grandi campioni americani. Nessun idolo da appendere alle pareti della cameretta, ma la certezza che avrebbe realizzato il suo sogno. E in effetti stava bruciando le tappe.

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