Un ostello per i giovani nell’ex casa dello studente

VITTORIO VENETO. Nuova bagarre sui profughi. La presunta indiscrezione degli ultimi giorni è che ne arriveranno altri, oltre ai duecento accolti da due anni, proprio in centro città, all’ex Casa dello Studente che la Caritas starebbe trasformando in un dormitorio. «Nulla di meno veritiero. Non è in programma nessun dormitorio per immigrati, bensì un ostello per i giovani» precisa mons. Martino Zagonel, vicario generale della Diocesi. Eppure ieri il presidente della Circoscrizione del Centro, Giovanni Braido, ha minacciato le dimissioni se l’ex Casa dello studente ospiterà migranti. Si dice sicuro di questa iniziativa Michele Bastanzetti, componente del Quartiere di Ceneda. E sui social molti danno per sicuro questo progetto. Ma, appunto, la diocesi smentisce. «E' falso, semplicemente falso che Caritas intenda realizzare un dormitorio per persone senza fissa dimora» ha precisato dal canto suo il direttore della Caritas diocesana di Vittorio Veneto don Roberto Camilotti. «Il nostro obbiettivo -spiega il direttore -, come già annunciato in passato, è quello di ospitare alla Casa dello Studente laboratori e centri di formazione, al servizio di chi è senza lavoro e dei giovani in particolare, ed un 'emporio della solidarietà' in cui singoli e famiglie in condizioni di estrema povertà possano fare la spesa in cambio di un piccolo contributo. Inoltre – continua - , se sarà possibile, vorremmo realizzare un ostello: una struttura non profit per l'ospitalità di scuole o gruppi in arrivo a Vittorio Veneto, e di giovani in particolare. Un progetto, tra l'altro che si collega alla promozione e allo sviluppo del percorso ciclabile Venezia-Monaco che passa per Vittorio Veneto. «Parliamo di un ostello – un'opportunità di occupazione per lo farà funzionare - non di un dormitorio. Vorremmo che questa nuova realtà fosse a servizio di tanti giovani europei, come segno della Chiesa vittoriese per commemorare il centenario dalla fine della Prima Guerra Mondiale che quest'anno si ricorda. Senza presunzione, vorremmo che divenisse un luogo d'incontro per costruire relazioni di pace all'insegna del rispetto e della reciprocità».«L'impegno di Caritas per le persone senza fissa dimora o per i richiedenti asilo- chiude don Camilotti- ha altre modalità e si svolge in altri luoghi, nei limiti delle nostre possibilità e capacità». Caritas ha presentato le linee generali del suo progetto al Comune di Vittorio Veneto. Ma non si nasconde che prima che la Casa dello Studente sia appieno attiva ci vorranno mesi, se non anni. Per esempio, Caritas deve ancora presentare al Comune il progetto di ristrutturazione. Fino ad ora, Caritas ha provveduto solo a ripulire e svuotare l'interno della Casa dello Studente e a rendere agibile l'ex aula magna. Qui, fino al 20 febbraio, c'è la mostra-gioco “In fuga dalla Siria”". (f.d.m.)
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso