Un nuovo impianto a biometano allarma i residenti a Signoressa

TREVIGNANO. Arriverà anche un impianto di biometano presso l'impianto di compostaggio di Signoressa: la notizia è emersa l'altra sera in consiglio comunale. Ed ha attizzato le già infuocate polemiche su un impianto che ha provocato parecchi disagi a chi abita vicino. Da più di un mese è infatti al centro delle polemiche per il moltiplicarsi di mosche e la diffusione di odori in coincidenza con due incidenti che hanno interessato l'impianto da 23 milioni di euro, ancora in esercizio provvisorio e in questo ultimo periodo in pratica fermo. Sul piatto c'era una interrogazione di Lega-Forza Trevignano su quanto accaduto nell'impianto. È un progetto di Contarina, finalizzato a ricavare metano dai rifiuti col quale alimentare i propri veicoli. Solo che per i residenti, sentire che c'è intenzione di ampliare la struttura pur se riguarda la produzione di biometano, ha significato allarmarli ancora di più. E infatti Cecilia Santagata, la cui casa è la più vicina all'impianto di Signoressa ed è stata invasa dalle mosche, ha affidato questo commento ai social dopo il consiglio comunale dell'altra sera: «Non valiamo niente. A breve aprirà un altro impianto nella zona e un bel ripetitore Wind-Tre. Saranno bellissime le campagne di Signoressa. Ricche di mosche, puzza, radiazioni ecc.». «È un progetto di Contarina - ha voluto precisare il sindaco Ruggero Feltrin - e l'area interessata si trova in Comune di Paese, non di Trevignano». Quanto ai recenti disagi provocati dall'impianto di compostaggio, il sindaco ha illustrato una relazione di Contarina, dove veniva spiegato che c'è stata la rottura di due nastri trasportatori lunghi ciascuno 70 metri e ciò ha inciso sul lavoro di movimentazione dei rifiuti organici accatastati nei silos, da eseguire a quel punto manualmente. Ha aggiunto che attualmente l'impianto è fermo e utilizzato solo come luogo di transito dei rifiuti, che vengono poi portati in un altro impianto, e contemporaneamente saranno svuotati i silos dove recentemente si è prodotta una autocombustione. Tale svuotamento dovrebbe terminare per metà agosto e poi l'impresa procederà con la sostituzione dei due nastri trasportatori fuori uso. Quindi -è stata la conclusione- per metà agosto dovrebbe essere svuotato il nuovissimo impianto, ancora in carico all'impresa costruttrice, e dovrebbero terminare i disagi di mosche e odori. —
Enzo Favero
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