«Un inferno troppo lungo ma per noi tanta solidarietà»

Il geologo Celeste Granziera ha ricordato di aver agito secondo scienza e coscienza Per l’architetto Saccon  la vicenda «è durata già troppo»

REFRONTOLO. Un incubo lungo oltre quattro anni ora ha, se non altro, una data di fine: 8 gennaio. Sensazioni contrastanti fra i quattro imputati, che in cuor loro speravano di chiudere la partita già ieri. Valter Scapol, presidente della Pro Loco di Refrontolo, ha l’unica “colpa” di aver prestato le attrezzature della sagra al gruppo di amici che voleva celebrare la “Festa dei Omi”. In questi anni Scapol ha percepito la solidarietà di cittadini e istituzioni, anche questo lo ha aiutato ad andare avanti continuando a spendersi per il suo paese: «Come sto? Fiducioso, abbastanza tranquillo, sicuramente più calmo rispetto a qualche mese fa. Spero soltanto che sia la fine di un percorso molto complicato iniziato quattro anni fa, a gennaio capiremo». Leopoldo Saccon, architetto, non ha mai voluto commentare la vicenda giudiziaria. Ha firmato il Pat del Comune di Refrontolo nel 2012, lo strumento urbanistico che non vietava alcuna manifestazione nell’area poi sommersa dal Lierza, per questo è finito a processo: «Ho la sensazione che sia passato troppo tempo su tutta questa storia», le uniche parole che pronuncia. Nessun commento invece da Annalisa Romitelli, architetto e responsabile, all’epoca, dell’ufficio tecnico del Comune di Refrontolo.

Il quarto imputato è il geologo Celeste Granziera (anche lui sarebbe “colpevole” di non aver indicato l’area come esondabile negli strumenti urbanistici adottati dal Comune). Il suo è il commento più amaro: «In cuor mio speravo che potesse essere finita già oggi (ieri, ndr). L’ultima perizia mi sembra abbia dato una spiegazione chiara di quanto accaduto, ma non dico nulla. È una vicenda kafkiana». Granziera ha sempre detto di aver agito secondo scienza e coscienza: «E lo ripeto ancora. Da una parte questa storia mi ha lasciato un segno profondo, dall’altro ho la serenità di coscienza che mi ha sempre guidato in questi anni». Anche Granziera ha fatto il pieno di attestati di stima e solidarietà: «Chi mi conosce sa chi sono, durante questo tempo tutti noi abbiamo percepito la solidarietà del mondo intero». La tragedia del Molinetto ha anche generato l’inasprimento delle norme relative a manifestazioni e sicurezza. —

A.D.P.

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