Ultraleggero si schianta contro una casa a Caerano, due morti
L'incidente nel corso della serata di giovedì 16 maggio. Le vittime sono di Montebelluna e di Onigo, frazione di Pederobba

Caerano, l'ultraleggero si è schiantato contro il camino di una casa
CAERANO SAN MARCO. Poche centinaia di metri di volo, poi il tragico schianto contro una casa di via Giorgione, a Caerano. Sono morti in due, dentro quell’ultraleggero che si è letteralmente conficcato nella parete, squarciando la canna fumaria del camino. In quello scenario devastante a perdere la vita sono stati Mario Ceccato, 70 anni, e Juri Bortoli, 47 anni, entrambi di Pederobba.
Decollo e caduta. L’incidente è avvenuto ieri sera poco prima delle 20. I due erano partiti dal campo “San Marco volo” a circa un chilometri di distanza, in via Madonna della Salute. Impossibile, al momento, stabilire le cause del disastro. L’unica certezza è che l’aereo, ancora a bassa quota dopo il decollo, si è schiantato contro la villetta a due piani, sfondando muro e camino che danno su un’ampia terrazza quadrata. Terribile l’impatto: uno dei due occupanti è morto sul colpo, l’altro pochi istanti dopo, nonostante i disperati tentativi di soccorso da parte del personale medico del Suem.

Lo scenario. Una scena straziante. I soccorritori e i vigili del fuoco hanno dovuto attendere l’arrivo del magistrato di turno per estrarre i corpi dal rottame del velivolo. Detriti ovunque, pezzi d’aereo e di intonaco piovuti a metri di distanza. E poi un paio di occhiali da sole, incredibilmente integri, finiti a terra nel cortile adiacente. Sono quasi le 22 quando i corpi vengono portati via.
In casa. Una tragedia che poteva assumere contorni ancora peggiori: all’interno dell’abitazione colpita dall’ultraleggero c’erano una coppia di giovani genitori e il loro figlio neonato, appena tre mesi. Erano in casa, al piano terra: sono completamente illesi, a parte lo spavento e lo shock.
La nonna del piccolo era appena tornata in casa dopo aver tagliato l’erba in giardino: «Ho fatto in tempo a rimettere via il rasaerba e a rientrare in casa – racconta la donna – e immediatamente dopo ho sentito un boato terribile. Ero convinta che fosse esplosa la bombola del gas.

Poi ho visto i pezzi volare, e una incredibile puzza di benzina. Guardate lì, nel mio cortile, a terra: ci sono pezzi ovunque, anche un paio di occhiali. Forse erano del pilota, i carabinieri mi hanno detto di non toccarli».
Le indagini. A indagare sono proprio i militari, che stanno raccogliendo tutte le testimonianze possibili per cercare di chiarire la dinamica e le cause del disastro. Un problema tecnico, probabilmente. Il piccolo aereo a due posti è un “Asso X Jewel” di proprietà di Ceccato, appassionatissimo di aerei: ne ha realizzati anche con le proprie mani, in legno. C’era lui ai comandi dell’ultraleggero. «Era il piccolo aereo bianco e blu che passava sempre qui sopra?», chiede un vicino. Sì, era proprio quello, lo si vede in mille foto sui profili social del proprietario.
Il viavai. È una zona di villette basse, vicine, quella di via Giorgione. Dopo lo schianto arrivano praticamente tutti, la scena è incredibile. I vigili del fuoco transennano la zona per permettere le operazioni di soccorso senza interferenze.
L’aviosuperficie. È un piccolo campo volo quello di via Madonna della Salute, a circa un chilometro dal luogo della tragedia. Il responsabile è Luigi Poloniato, che è stato sentito a lungo dai carabinieri: i militari hanno chiesto informazioni sulle vittime, sull’aereo, sul decollo.
«Qua si vedono spesso passare questi piccoli aerei – racconta la signora – ma prima dello schianto non ci ho fatto caso se questo avesse avuto dei problemi. Ho solo sentito il rumore mentre ero fuori, in giardino, e poi il botto terrificante appena sono rientrata in casa
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso
Leggi anche
Video