Ultraleggero caduto nel Piave:l'ex pilota Alitalia si è salvato a nuoto

Alessio Bartolini, 51 anni, di Ponzano, miracolosamente illeso. L’incidente causato da una probabile avaria al motore

SERNAGLIA. L'avaria al motore e poi l'ammaraggio di emergenza sul fiume Sacro alla Patria in quel di Falzè di Piave: illeso il pilota. Erano da poco passate le 13.30 ieri quando il 51enne di Ponzano Alessio Bartolini, ex pilota militare e della compagnia di bandiera Alitalia, ha decollato col suo velivolo dal campo base della "Jonathan Collection" di Nervesa della Battaglia per rientrare a casa.

Era alla guida di un ultraleggero che è una replica in chiave moderna di uno Fieseler Fi.156 Stork, un aereo tedesco da ricognizione utilizzato nel corso della seconda guerra mondiale, comunemente chiamato "la cicogna" per la propria forma. .

L’AVARIA. Ad un certo punto l’ultraleggero ha cominciato ad avere dei problemi, fino all’ammaraggio nelle acque del Piave in quel di Falzè di Sernaglia. È possibile che il velivolo abbia sfiorato il pelo d’acqua e in quell’istante sui sia capovolto, affondando. Fortunatamente il capitano Bartolini, originario di Pistoia ma residente da anni a Ponzano, non ha riportato ferite importanti, uscendo autonomamente dal proprio velivolo. L'uomo, bagnato fradicio per la nuotata fuori stagione, ha contattato gli amici del club di aviazione che, dopo aver comunicato i fatti alle forze dell'ordine, lo hanno accompagnato a casa per cambiarsi gli indumenti.

De Polo Falzè di Piave Aereo Caduto
De Polo Falzè di Piave Aereo Caduto

IL TESTIMONE. Il tutto è avvenuto sotto gli occhi di Sergio De Conti, un pensionato di Conegliano che spesso nei weekend, per rilassarsi, passeggia con il proprio cane lungo gli argini del fiume in quell'area naturale. «Vedo spesso aerei storici che sorvolano i nostri cieli provenienti dal campo di Nervesa - racconta il signor De Conti - già da lontano ho notato che l'aereo poi caduto volava ad una quota bassissima, credo non più di un metro e mezzo sopra il filo dell'acqua. Ad un certo punto le ruote del velivolo sono entrate a contatto con il fiume, l'impatto ha fatto ribaltare su sè stesso l'aereo che è finito a ruote all'aria, tra schizzi d'acqua ed i vapori esalati dalla temperatura del motore. A quel punto ho contattato il 118». I soccorsi sono giunti pochi minuti dopo con l'elisoccorso del Suem - rientrato scarico - oltre ai vigili del fuoco di Treviso ed i carabinieri del comando di Vittorio Veneto. «Il pilota - conclude De Conti - appena uscito dal proprio aereo, mi ha chiesto di cessare l'allarme, ma ormai la macchina dei soccorsi era partita». «Un episodio che fortunatamente non ha avuto risvolti tragici» sottolinea il presidente della Fondazione Jonathan Collection, nonchè amico di Bortolini, Giancarlo Zanardo.

IL SOCCORSO. «Appena sceso dal proprio aereo il capitano Bortolini ci ha contattato spiegandoci l'accaduto e di conseguenza ci siamo catapultati sul posto per recuperarlo. Dato che era solo bagnato fradicio e completamente illeso è stato accompagnato a casa. Ora non resta che recuperare lo Stork dalle acque». Non è la prima volta che il Fieseler Fi.156 Stork crea qualche grattacapo al capitano Alessio Bartolini: nell'ottobre 2016 infatti, al comando dello stesso ultraleggero, il pilota di origine toscana si era piantato con il muso tra i filari di un vitigno in via Gazie a Montebelluna, dopo che il motore dell'ultraleggero si era improvvisamente spento. Anche in quel frangente, l'abilità del pilota era stata fondamentale ad evitare un epilogo che avrebbe potuto essere nettamente diverso. 

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