Tutti negativi in Electrolux Verifiche oggi all’Aia

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Electrolux sceglie la strada della massima prudenza: anche se i 13 tamponi effettuati sui contatti dell’operaia contagiata dal Covid hanno dato tutti esito negativo, gli operai “a rischio”, cioè che hanno lavorato con il soggetto trovato positivo, resteranno in quarantena preventiva almeno fino al 5 settembre, potendo quindi tornare al lavoro - se un ulteriore tampone sarà negativo - soltanto lunedì prossima.

Una procedura, comunicata durante l’assemblea di ieri, che ha fatto felici anche le forze sociali, che la definiscono «corretta», anche se è opportuno mantenere la massima prudenza visto che proprio in queste ore si è registrato un ulteriore caso sospetto relativo a un operaio con febbre e sintomi della malattia, messo in isolamento fiduciario.

«Gli operai negativi sono in attesa ora del secondo tampone che sarà fatto il 5 settembre. Se risulterà negativo potranno rientrare» commentano gli Skatenati Electrolux, «una procedura corretta. Apparentemente il contrario di quanto fatto all’Aia di Vazzola, dove hanno continuato a lavorare dopo primo tampone, infatti alcuni sono risultati positivi al secondo. I giorni di quarantena fiduciaria degli operai saranno coperti con malattia Covid-19, che risulta già richiesta dall’Usl di Treviso che ha preso in carico il caso».

Giornata interlocutoria, invece, all’Aia di Vazzola, il maxi focolaio con 174 casi saliti a 176: ieri nessun nuovo tampone (lo screening partirà stamattina), ma ai sindacati sono state comunicate due ulteriori positività emerse da tamponi eseguiti privatamente. L’azienda, inoltre, ha comunicato che i positivi attualmente a casa saranno sottoposti a tampone dopo 14 giorni, e prima di rientrare in azienda dovranno avere due tamponi negativi: complessivamente, quindi, l’assenza si protrarrà per almeno 21 giorni. Le vicende di Aia ed Electrolux sono strettamente connesse: l’operaia positiva in Electrolux ha il figlio che lavora all’Aia, ed è positivo. Gli Skatenati hanno presentato un esposto in Procura chiedendo se all’Aia siano state seguite le procedure corrette. —

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